Non è l’effetto collaterale più importante di Samp-Roma: quello è essere rientrati nella volata per il quarto posto. Però i tre punti strappati a Marassi rendono anche meno triste un «amarcord» che, altrimenti, sarebbe stato devastante: quello di Roma-Barcellona del 10 aprile 2018. Una partita che sembra essere stata giocata in un’altra era. (…)
Tanto, troppo è cambiato da allora. A partire dal numero 1: lì c’era Alisson, uno dei tre migliori portieri del mondo mentre adesso c’è Mirante, che ha appena scalzato Olsen, schiacciato dall’eredità del brasiliano, troppo pesante da portare sulle sue spalle.
Fazio non è più lo stesso e la difesa che aveva reso l’Olimpico un fortino si è trasformata in una banda del buco che, in stagione, ha incassato 64 gol in 41 partite tra campionato (45/31), Champions (12/8) e Coppa Italia (7/2). Dal centrocampo sono spariti Nainggolan e Strootman, ceduti in estate. Dzeko è diventato un grande punto interrogativo dopo essere stato l’eroe della Champions. (…)
Il trait d’union non può che essere Kostas Manolas. È stato il greco a segnare il 3-0 che ha eliminato Messi e compagni, ma è sempre il greco uno dei due nomi – l’altro è Cengiz Under – che vengono fatti come cessioni estive per evitare il sacrificio di Nicolò Zaniolo per esigenze di bilancio (in caso di mancata qualificazione alla Champions). È vero che il difensore ha una clausola di rescissione da 36 milioni di euro, ma la sua cessione darebbe un segnale terribile alla tifoseria. Sarebbe una perdita tecnica e simbolica (…)
FONTE: Il Corriere della Sera