Endorsement. In ambito politico è un termine molto usato nell’era della comunicazione globale e indica l’attività sostegno esplicito a un personaggio. Ieri, Francesco Totti ha scelto di sostenere Daniele De Rossi, nel mirino delle critiche trasversali dopo il ceffone a Lapadula. Lo ha fatto pubblicamente, attraverso un lungo messaggio via Twitter concordato con la dirigenza già domenica sera, di ritorno da Genova. «Tutti hanno il diritto di sbagliare – ha scritto Totti -. Daniele ha sbagliato ed è il primo a saperlo. Ma nessuno può mettere in discussione quello che ha fatto e quello che farà per la Roma: è il nostro capitano. Ora al lavoro, tutti insieme, per ripartire subito». Il tweet ha ricevuto quasi 7.000 like, è stato “retwittato” da 2.000 utenti e ha richiamato oltre 400 commenti.
QUADRATO – Sono parole che pesano, proprio perché digitate dal Capitano per eccellenza, e che testimoniano l’orientamento della Roma: voltare pagina in fretta, pensare alla Spal, non soffermarsi su un episodio spiacevole che ha rovinato una partita ma non una stagione. Ieri, peraltro, De Rossi ha parlato a Di Francesco e Monchi, confrontandosi in toni piuttosto sobri, ma non a Baldissoni, che era a Milano in Lega. Di conseguenza non si è discusso della multa che gli verrà comminata come da codice interno, né di altre sanzioni accessorie. Al momento non è prevista – e non è nemmeno probabile – la revoca temporanea della fascia, come accaduto l’anno scorso per decisione di Spalletti dopo l’espulsione di Roma-Porto. Se Di Francesco non avrà nulla in contrario come le prime indicazioni lasciano presumere, De Rossi tornerà capitano già martedì prossimo in Champions League contro il Qarabag.
COCCOLE – Sull’argomento caldo si è esposto anche Radja Nainggolan, impegnato a Milano al gala del calcio. Nainggolan, peraltro, è colui che a Genova ha ereditato la fascia dopo l’espulsione di De Rossi: «Daniele ha sbagliato e ne è consapevole. Del resto con il Var ormai è difficile fare certe cose… Certi episodi vengono puniti e altri no. Ma non esiste un caso: resta un esempio per tutti noi, gli siamo vicini». Chiuso il discorso, alla prossima.