“Da tifoso della Roma io Conte lo vorrei, anzi lo vado a prendere all’aeroporto”. Sorride e fa battute Claudio Ranieri, godendosi la vittoria sul Cagliari in un match festoso, concluso 3-0 con i gol di Fazio, Pastore e Kolarov, con la Roma provvisoriamente quarta e in posizione Champions e le sue avversarie adesso sotto pressione.
“E’ vero, è la miglior partita da quando ci sono io” sottolinea ancora l’allenatore soddisfatto. II tutto avviene mentre intorno alla panchina di Ranieri si svolge una battaglia titanica con Conte in pole position. Ormai blandito e corteggiato pubblicamente, con una trattativa messa in piazza. Senza mai immaginarsi ovviamente che l’allenatore testaccino li mettesse in così forte imbarazzo. E rilanciasse il gruppo: “Nella Roma erano andati via giocatori importanti, c’era disappunto e i nuovi non erano aiutati dai vecchi. Ora si sta riprendendo consapevolezza”.
Prima della vittoria col Cagliari Francesco Totti ha parlato di Conte facendo capire che sì, l’ex allenatore della Juve è l’obiettivo. “Conte? Io non l’ho incontrato”. Già, lui ma gli altri? “Il prossimo allenatore della Roma non dipende dalla qualificazione alla Champions. Abbiamo Ranieri e dobbiamo portargli rispetto. Alla fine valuteremo e decideremo insieme se l’allenatore sarà lui o un altro. Conte è uno dei tecnici più forti d’Europa, è un vincente. Qualunque squadra farebbe follie per lui. Si parla di Roma, ma anche di Inter e Bayern, ci sono parecchie squadre. Quando hai un allenatore così forte hai pure un progetto migliore che ha più probabilità di vincere. Allenatori così hanno carta bianca”.
Insomma la sbandata romanista per l’ex allenatore della Juve, della Nazionale e del Chelsea è plateale. Anche se intanto la carretta la sta tirando il buon Ranieri che da 4 partite ha indovinato un filotto niente male: vittorie con Samp, Udinese e Cagliari e un bel pareggio in casa dell’Inter. Per battere il Cagliari, il cui campionato è già finito ed è rimasto con lo spirito alla spiaggia del Poetto, è stato rispolverato addirittura Javier Pastore, finora scomparso dai radar. Una volta schiodata la partita col gol di Fazio, Pastore ne è diventato protagonista, meravigliando l’Olimpico intero, con un gol, una traversa e belle giocate. Costato ben 26 milioni al vecchio ds Monchi, cui la cifra viene tuttora rinfacciata, l’ultima partita da titolare l’aveva giocata in Coppa Italia nel disastroso tracollo di Firenze (30 gennaio), in campionato addirittura nel derby vinto il 29 settembre. Da allora a oggi un calvario. “Purtroppo gli infortuni mi hanno perseguitato e dopo non sono mai stato tenuto in conto dall’allenatore che c’era prima (Di Francesco, ndr)”. L’ora di togliersi pure i sassolini dalle scarpe.
FONTE: La Repubblica – F. Bocca