Numeri chiamano numeri. Ed allora, per analizzare la crisi della Roma, partiamo proprio da quei fogli lì. Quelli lasciati da Di Francesco a Trigoria sabato scorso. Numeri che testimoniavano come i giallorossi primeggiassero – fino a quel momento – in gol subiti, possesso palla e dribbling effettuati, essendo invece secondi nei cross, nei corner e nei passaggi negli ultimi 30 metri. In quei numeri, però, c’era un dato che lo stesso Di Francesco aveva sottolineato come preoccupante e cioè il 7° posto nei gol fatti (ora 8°, con 30 gol), a cui associare il 12° nel rapporto tiri/gol. Quei numeri nel frattempo sono peggiorati. La difesa non è più la migliore (al top il Napoli). Ma, soprattutto, ce ne sono altri negativi.
LA SQUADRA – Il primo che risalta è quello dei chilometri percorsi. La Roma è terzultima con 106.964 (De Rossi è quello che ne effettua di più, 11.254), peggio solo Torino (105.806) e Sampdoria (105.771), mentre in vetta c’è la Fiorentina con 122.173. È un dato interessante, ma non è detto che sia esplicativo della crisi della Roma, visto che la Juve – ad esempio – è in fondo alla classifica anche lei (16a, con 108.101 km). Insomma, correre conta, ma conta di più saper correre. L’altro dato che vede la Roma in fondo è quello dei gol di testa, con i giallorossi che hanno segnato così solo due volte (peggio solo il Benevento con uno, al top Chievo, Inter e Juventus con 7). Dato, però, che si innesta ovviamente con le difficoltà realizzative dei giallorossi, che nelle ultime 5 partite hanno segnato la miserie di tre reti. Il problema è diventato prorompente subito dopo il derby vinto con la Lazio, partita spartiacque nel rendimento dei giallorossi. Da quel momento, tra campionato e coppe, la Roma ha giocato in tutto dieci partite, realizzando solo 9 reti e segnando solo in una occasione più di un gol (nel 3-1 alla Spal). Tutto questo pesa, tanto che la Roma nelle ultime 4 partite ha portato a casa solo il pareggio con il Sassuolo e tre sconfitte (Torino, Juve e Atalanta). Per trovare una striscia negativa peggiore bisogna risalire fino alle dimissioni di Claudio Ranieri nel 2011, con 4 sconfitte in 4 gare (dal 6 al 20 febbraio Inter-Roma 5-3, Roma-Napoli 0-2, Roma-Shakhtar 2-3 e Genoa-Roma 4-3).
I SINGOLI – E poi ci sono le statisti individuali. Dai dati forniti dalla Lega di A il primo assist-man della Roma in campionato è Nainggolan, appena 16° con 11 assist, di cui 3 vincenti (in vetta Insigne con 23, 5 quelli decisivi). Il belga è anche il giallorosso che subisce più falli, 35, ma nella speciale graduatoria è appena 15° (davanti Torreira con 57 e Gomez con 55). Nelle palle recuperate, invece, a Trigoria primeggia Fazio, anche lui però appena al 15° posto con 75, lontanissimo dalle 113 dello stesso Torreira o dalle 99 di Skriniar. Insomma, le difficoltà di squadra si rispecchiano anche nelle individualità. Per uscire dalla crisi, magari, anche questo può essere d’aiuto.