Tre gol in Coppa Italia, tre gol in campionato, in entrambe le occasioni contro zero del coetaneo e rivale Alessandro Rossi: si è divertito quest’anno Edoardo Soleri con la Lazio, ma ora dovrà arrivare in Serie A per ritrovarla. «Per noi che siamo romani e romanisti il derby è sempre particolare – spiega al fischio finale – era importante vincere, al di là dei miei gol. Ma ora vogliamo difendere il titolo, siamo a due passi e ci crediamo».
SODDISFAZIONE – Il passo numero uno è la conoscenza più approfondita di questi ultimi 12 mesi, l’ Inter ripresa da Stefano Vecchi dopo la parentesi in A: lo scorso giugno semifinale scudetto vinta ai rigori, da allora altri 5 confronti, e i più importanti li hanno vinti i giallorossi, a partire dal 4-0 in Supercoppa all’Olimpico, fino alla doppia semifinale di Coppa Italia (poi finita a Trigoria). «Li conosciamo bene, e loro conosco bene noi – spiega Alberto De Rossi, prima di tornare al derby -. Eravamo partiti bene anche prima della superiorità numerica, e non ci siamo scoraggiati dopo il rigore sbagliato: abbiamo dimostrato maturità sapendo gestire i momenti di gara. L’espulsione è stata un situazione particolare, ma nata da una nostra giocata, del resto il rigore c’era: non è stato facile neanche dopo, giocare con avversari che erano in 10 nell’area». Non sarà stato facile, ma il secondo confronto con la Lazio è finito 5-0, proprio come quello di dicembre. «Nel primo c’era stato un divario molto forte, più che questa volta: tra le due la Lazio ha fatto una seconda parte di stagione straordinaria, vincendo meritatamente il girone».
AMAREZZA – La cosa, evidentemente, non basta a tirare su il morale del tecnico biancoceleste, Andrea Bonatti. «Dopo 10 mesi di grandi sacrifici, resta una grande amarezza per non aver mostrato quello che la mia squadra ha fatto vedere nelle tappe di avvicinamento a questa gara. Ma anche stavolta hanno mostrato grande senso di appartenenza, volontà di limitare il passivo. All’inizio nessuno pensava che potessimo centrare le finali: nella vita ci sono delle tappe, momenti che ti mettono alla prova per vedere se sai reagire senza perdere l’ autostima, o se hai la debolezza di far ridimensionare quello che hai fatto». Chiusura sul suo futuro: «Parlerò con la società e capirò se le loro linee programmatiche sono in linea con le mie aspettative. Ma la Lazio ha una base da cui ripartire».