Al minuto 92 Lacazette ha emesso la sentenza: la Roma è stanca, stanchissima. E in crisi. Il bolide del talento francese ha chiuso sul 4-2 una partita piena di errori e messo a serio rischio anche il cammino europeo di Spalletti, che da quelle parti 10 anni fa staccava il biglietto per i quarti di Champions. Tra una settimana invece per raggiungere quelli di Europa League è necessaria un’altra remuntada, molto simile a quella che servirà per ribaltare il 2-0 del derby in coppa Italia. Dieci giorni infernali. Due batoste che si aggiungono alla caduta col Napoli e portano a 4 sconfitte in 5 partite il bilancio di una squadra crollata fisicamente. Spalletti è più scuro del solito e torna sull’avvertimento lasciato a gennaio e su un mercato che di certo non lo ha aiutato: «È vero temevo questo ciclo di partite, ma speravo in qualcosa di più come qualità e carattere. Le lacune ci sono, ma così diventa tutto più difficile. Dovremo parlarci in maniera più profonda, bisogna scavare. Quando va tutto bene ci esaltiamo, ma quando la situazione si mette di traverso non abbiamo il carattere per direzionare la gara. È una squadra troppo pulita. Abbiamo concesso troppo possesso palla al Lione e non siamo stati cattivi davanti. Ci sono capitate situazioni che sono quanto le loro, se non di più. Poi si sono perse in nulla, siamo rimasti lunghi e loro sono stati bravi a ribaltare l’azione».
Non solo stanchezza quindi, ma limiti caratteriali che Spalletti ha ribadito a più riprese. Nel primo tempo i giallorossi erano riusciti a ribaltare il vantaggio del Lione grazie a Salah e Fazio. Nella ripresa il tracollo è servito: prima Tolisso, poi Fekir, infine Lacazette. In mezzo i miracoli di Alisson e qualche contropiede mal sfruttato da Dzeko e compagni. Spalletti ha effettuato il primo cambio a 8’ dalla fine evidenziando la poca fiducia nei confronti della panchina. Fazio però cerca di essere ottimista: «Nulla è perduto ancora. Questo gruppo può ribaltare il risultato e per questo è importante che tutti i tifosi romanisti vengano all’Olimpico». Lo è meno Spalletti: «Risultato pesante e difficile da ribaltare». Tre k.o. di fila non arrivavano dall’epilogo della prima stagione di Garcia, ma in quel caso le sconfitte furono indolore visto che il campionato era già deciso. Queste rischiano di scrivere la parola fine alla voglia della Roma di alzare un trofeo e gettano pesanti ombre sul futuro di Spalletti. Il tecnico è stato chiaro anche in un’intervista all’Equipe: «Se non vinco vado via». L’ad Gandini è quasi rassegnato: «Rispetteremo le sue volontà, ma confidiamo di continuare insieme».