Una suggestione di fine inverno, vincolata a tanti se e a tanti ma. Eppure un orientamento preferenziale: è Federico Chiesa il grande obiettivo della Roma per la prossima stagione. Difficile, tribolato, perché a Trigoria ancora non conoscono il futuro in termini finanziari (Champions League o no?) e tecnici (direttore sportivo, allenatore). Però è una speranza che è opportuno coltivare, in attesa di capire se Chiesa abbia davvero imboccato la strada che conduce alla Juventus.
INCASTRI – Monchi aveva provato a intavolare un affare con la Fiorentina già l’estate scorsa. Si era parlato di uno scambio con El Shaarawy, con disavanzo economico da colmare per la Roma. Ma la famiglia Della Valle aveva stoppato ogni negoziazione, convinta non a torto che Chiesa fosse un capitale destinato ad apprezzarsi dopo un’altra stagione da protagonista tra il viola e l’azzurro. In effetti, se lo scorso anno una valutazione congrua poteva attestarsi sui 50 milioni, ora Chiesa non si muoverà per meno di 70-80.
CORTEGGIAMENTO – Guarda caso si tratta di una cifra non così distante dai 60 milioni che alcuni operatori di mercato hanno prospettato alla Roma per Nicolò Zaniolo, il lussuoso bocciolo che in pochi mesi ha sbaragliato una concorrenza molto qualificata e si è meritato un ruolo di insostituibile all’interno della squadra. Monchi ha già impostato con il manager, Claudio Vigorelli, un rinnovo del contratto che lo stesso ds, o chi per lui, siglerà in estate: Zaniolo firmerà fino al 2024 per uno stipendio da circa 2 milioni più i bonus, senza alcuna clausola rescissoria. Il patto tra le parti prevede che almeno per la prossima estate, Zaniolo non andrà via. Ma nessuno, in un’azienda che sta faticosamente ritrovando una stabilità economica e che non ha la sicurezza degli introiti della Champions nella prossima stagione, può scrivere la storia con un anticipo così ampio.