Guarda i muscoli del capitano e della Roma tutta. Che non sono di plastica e di metano come quelli di De Gregori, ma oro puro nelle mani di Luciano Spalletti. C’è un’altra squadra, un’altra Roma che via via ha cambiato pelle: non è andata in palestra, il restyling viene da lontano e ha il faccione rassicurante di Federico Fazio, quello perennemente imbronciato di Kevin Strootman, barbuto di Daniele De Rossi, finto timido di Edin Dzeko, finto ingenuo di Emerson Palmieri. Mettili insieme, questi qui, e il totale fa spavento: 42. Quarantadue chili in più sulla bilancia e soprattutto in campo rispetto alla squadra dello scorso anno, quella che veleggiava con l’attacco dei piccoletti, a centrocampo duettava con Pjanic e dietro si difendeva con Florenzi e Digne. Il conto è presto fatto: 873 chili è la somma del peso forma dell’undici attuale di Spalletti, contro gli 831 del 2015-16.
NUMERI – La Roma è lievitata: più muscoli e meno fantasia è una sintesi, non necessariamente la migliore. Non è più una Formula 1 che ti sorpassa, ma un carro armato che finisce per passarti sopra. E i numeri nudi e crudi dicono che il gioco è valso la candela: 50 gol segnati contro i 44 di un anno fa, 21 reti subite oggi a fronte delle 26 di un campionato fa. «La fisicità di quei tre là dietro ci agevola», ha raccontato Spalletti a Crotone. Quei tre sono Manolas, Fazio e Rüdiger, il cuore di un reparto difensivo che raccoglie tutto il repertorio che un allenatore potrebbe desiderare: anticipo, velocità, presenza fisica, esperienza, personalità e piede. Provate ad abbinare queste caratteristiche ai tre centrali di Spalletti: a ognuno riuscirete ad accoppiarne almeno due.
AZZURRO? – Giochino semplice, magari lo sarà pure iniziare una nuova avventura. Prendi Fazio, che un po’ scherzando e un po’ no si è proposto per la Nazionale, visto che il rapporto con l’Argentina è fermo a tre amichevoli e in teoria nulla osterebbe, considerato il passaporto italiano, per una convocazione con Ventura: «Mi dispiace non aver avuto l’opportunità di dimostrare il mio valore con l’Argentina. L’importante è sempre guardare al futuro per la nazionale…chissà, pure per quella italiana», ha detto in un’intervista a Ultimo uomo.
FLORENZI SLITTA, TOTTI OK – L’ultimo uomo che manca all’appello di Spalletti è Florenzi, ora che anche Totti ha smaltito l’influenza e giovedì partirà per la Spagna. Si allungano, invece, i tempi di recupero dell’esterno: non giocherà sabato con la Primavera, test e rientro rimandati all’11 marzo con la Salernitana. Muscoli sì, ma con la calma dovuta.