Lo stadio Olimpico racconta la partita ancor prima che cominci: quasi vuoto dopo una serie di delusioni che avrebbero stroncato anche il più fedele degli innamorati. A occhio e croce potrebbe essere un’anteprima dell’emorragia di abbonamenti per la prossima stagione. La Roma parte ancora una volta con il freno a mano tirato, subendo il gol numero 44 della stagione al 12’, dopo che la Fiorentina era già stata pericolosa due volte, con Benassi e Muriel: la difesa a zona sul calcio d’angolo di Biraghi viene bucata dal salto di Pezzella sopra la testa di Kolarov.
Ci mette una pezza, subito dopo, l’unico giocatore con la maglia giallorossa che sta davvero giocando un calcio degno di questo nome: Nicolò Zaniolo. La Fiorentina continua a giocare meglio, colpisce un clamoroso palo con Muriel dalla distanza e, a ripresa iniziata da poco, torna avanti. Tiro di Gerson, prestato ai viola e capace di mettere insieme 28 presenze, e deviazione di Juan Jesus, al suo secondo autogol con Ranieri dopo quello contro l’Empoli, che spiazza Mirante. Potrebbe essere il crollo definitivo e invece è un’altra iniziativa di Kluivert che permette a Perotti, con leggera deviazione di un difensore viola, di segnare il suo primo gol su azione del campionato e firmare il 2-2.