James Pallotta era stato chiaro con i dirigenti già qualche mese fa: la Roma doveva abbassare il monte ingaggi. Detto, fatto, in poche mosse. Tra allenatore e giocatori, il club giallorosso ha già risparmiato 11 milioni netti, poco più di 20 al lordo, e tutti senza andare a toccare – almeno per ora – i titolari.
CHI HA SALUTATO – Il taglio è già oltre il 20% del totale, perché la Roma la scorsa stagione aveva un monte stipendi intorno ai 92 milioni e adesso si è liberata di ingaggi parecchio pesanti. Nel dettaglio, al netto: i 3 milioni di Szczesny, i 3 di Vermaelen, l’1,2 di Totti, i 3,5 di De Rossi (passato da 6,5 a 3) e dall’allenatore (Spalletti guadagnava 3, Di Francesco prenderà 1,5 più bonus), a fronte di un aumento di 1,2 di Strootman (da 2,8 a 4). In tutto vuol dire 11 milioni, segno che Monchi ha quasi raggiunto l’obiettivo che Pallotta gli aveva affidato.
DOUMBIA E GLI ALTRI – Adesso c’è una nuova missione, più proibitiva rispetto alla precedente: liberare la Roma dagli stipendi di Doumbia, Castan e Iturbe, tre che non rientrano più nei piani e che, insieme, guadagnano più di 7 milioni. L’ivoriano, nonostante la buona stagione, non sarà riscattato dal Basilea e Monchi sta valutando varie opzioni, tra cui quella del Fenerbahce, la più concreta. I turchi lo vorrebbero in prestito, ma sono disposti a pagargli il ricco stipendio. Tutto fatto? No, perché già nei mesi scorsi Doumbia aveva rifiutato il trasferimento e anche stavolta non sembra convinto. Su Iturbe, anche lui di ritorno dal prestito al Torino, di sicuro c’è poco. Nell’anno in cui diventerà papà ha poca voglia di mete esotiche e l’ingaggio da più di 2 milioni non lo aiuta. Il ritorno a Verona è per ora solo una suggestione, mentre quello di Castan al Corinthians è una possibilità: «Non è semplice, ma ci farebbe piacere», ha ammesso il presidente Carille. Anche lui guadagna più di 2 milioni e ha un contratto fino al 2019, la Roma cercherà di agevolarlo ma non ha intenzione di liberarlo gratis. Perché è vero che tagliare gli ingaggi è importante, ma lo è anche monetizzare eventuali cessioni.
I BIG – E Monchi lo sa bene, ecco perché per meno di 40 milioni non vuole cedere Salah. Dovesse andar via anche l’egiziano, il monte stipendi calerebbe ancora, visto che guadagna oltre 3 milioni, mentre se andasse via Rüdiger il risparmio sarebbe inferiore perché il tedesco non arriva a 2. Se, invece, dovesse restare, all’inizio della prossima stagione inizieranno le trattative per il rinnovo, visto che il difensore dei titolari è uno di quelli che prende meno. Non ai livelli di Emerson però, fermo a 700mila euro. Il nuovo contratto gli raddoppierà lo stipendio, ma per il monte ingaggi non sarà un problema.