La Roma si affida ai numeri per ripartire. La squadra di Di Francesco non segna più, il digiuno di Dzeko (un solo gol nelle ultime dodici partite), incide molto sul rendimento collettivo dell’attacco, scivolato al settimo posto, al pari di quello dell’Atalanta, che ha giocato una partita in più. La Roma ha una media-gol di 1,61 gol a partita, quasi uno in meno rispetto alla Juve che viaggia a 2,53 di media. L’allenatore abruzzese sta lavorando molto per risolvere questo problema e ieri si è presentato in sala stampa con una serie di statistiche che testimoniano che la squadra produca occasioni da gol, ma è poco precisa al momento di concludere. Di Francesco non cerca alibi, ma i numeri sono alla base del suo ragionamento: «Il problema dell’attacco ce lo portiamo sempre dietro e rispondere ogni giorno sembra quasi attaccarsi a qualcosa che non esiste. Ma ho con me i dati di questo campionato: una squadra che non corre non ha il maggior possesso palla del campionato, una squadra non in condizione non è quella che tira praticamente quanto il Napoli e con una partita in meno. Oppure non ha così tanti minuti di presidio nella metà campo avversaria o la miglior difesa. Il dato che ci preoccupa è quello dei gol fatti, siamo settimi in Serie A, ma dobbiamo insistere e cercare di buttarla dentro. Abbiamo creato tanto e non siamo stati per nulla bravi nell’analizzare, questo è un dato di fatto. Se tiri in porta come il Napoli e fai meno gol, di sicuro c’è qualche problema. Il campo darà la risposta giusta».
NUMERI DA PRIMATO – Il problema è nella precisione al tiro degli attaccanti, che messi tutti insieme hanno segnato meno gol di quanti ne ha realizzati Immobile. I tiri in porta totali, ai quali ha fatto riferimento Di Francesco, testimoniano che la Roma è al pari del Napoli capolista: 336 tiri contro i 337 del Napoli, che ha giocato una partita in più. La scarsa precisione (alla quale si aggiunge una buona dose di sfortuna), ha portato la squadra giallorossa ad essere quella che in serie A ha colpito più pali. La Roma è anche la squadra che è andata più volte ai duelli aerei e quella che ne ha vinti di più. Ma i gol di testa sono stati pochi. E ancora. La Roma è la squadra con il maggior possesso palla, la terza con il possesso palla nella metà campo avversaria. Questo significa che lo sviluppo del gioco c’è, anche in fase offensiva. La squadra giallorossa è anche quella che prova il dribbling più spesso con i suoi giocatori e nella percentuale dei dribbling vinti è seconda, solo dietro all’Atalanta. Ma nella percentuale realizzativa è addirittura dodicesima, dietro anche a Spal e Verona. Alla Roma servono quasi dodici tiri (la media esatta è 11,6) per mettere a segno un gol.
LA DIFESA – Si tratta di numeri dai quali ripartire con il nuovo anno, sperando in un nuovo trend degli attaccanti giallorossi. Perchè invece la difesa resta la migliore del campionato, con sole dodici reti incassate. Ma anche nel reparto arretrato Di Francesco ha visto qualche leggerezza nelle ultime partite. Troppi gol sono arrivati da palle inattive nel mese di dicembre. In serie A i gol arrivano con una grande percentuale da dentro l’area, dove i difensori nelle ultime gare sono stati meno reattivi. Basti pensare all’ultimo gol subito, da Missiroli, che di testa ha preso in contropiede la difesa giallorossa. Sui calci piazzati Di Francesco aveva cominciato la stagione provando a difendere a uomo, a differenza di quanto faceva al Sassuolo. Proprio contro la sua ex squadra, la scorsa settimana, è tornato a difendere a zona. Ma contro Torino e Juve, oltre al Sassuolo, i gol incassati sono stati frutto di disattenzioni. Basti ricordare che sul gol di Benatia a Torino, i giocatori della Roma si sono fatti trovare in ritardo per ben tre volte consecutive.