È tutto sinistro, tranne il suo acquisto, felice come pochi altri. Felice come nessuno nella Roma, al momento. Come mai, ad esempio, è stato Mario Rui: domani Aleksandar Kolarov se lo troverà davanti, ammesso e non concesso che il serbo abbia voglia di volgere lo sguardo verso la panchina di Sarri. Ci dev’essere qualcosa di poco chiaro e assai poco logico all’occhio degli osservatori, se il cambio di terzino perl a Roma è stato così vantaggioso. Talmente vantaggioso che non si riesce neppure a distinguere il lato sportivo da quello economico: bonus esclusi, Kolarov è costato 5 milioni di euro, poco meno della metà di quanto la Roma ha incassato dal Napoli per Mario Rui, 9,25 milioni. E non può essere certamente la differenza di età tra i due (26 contro i 32 a novembre di Aleksandar) a giustificare l’entra ed esci, neppure il fatto che un anno fa di questi tempi Mario Rui era alle prese con la rottura del legamento crociato. C’è stata tutta una seconda parte di stagione a disposizione del portoghese per convincere la Roma. Non c’è riuscito, basterebbe questo dato a dimostrarlo: in un mese e mezzo Kolarov ha già giocato più minuti – 704 coppe comprese, il romanista più presente dopo Alisson – di quanti ne abbia disputato Mario Rui in tutta la sua vita romanista, 679, anche questi stagionali.
OFFENSIVO – Della quantità si parla. E non stupisca neppure quella di Kolarov, che chiuse la scorsa stagione con il Manchester City con 3.480 minuti giocati: non pochi, per fare un esempio, nella Roma né Salah né De Rossi sono scesi in campo tanto nel 2016- 17. Non sta andando fuori giri, Kolarov. Non sta tenendo ritmi eccessivi, per quanto il ritorno tra un mese e dintorni di Emerson Palmieri a pieno ritmo permetterà anche a lui una gestione delle risorse. Oggi le forze del serbo sono anche psicologiche: ha appena conquistato la qualificazione al Mondiale in Russia e ha vinto la scommessa con se stesso. Quando in estate Guardiola gli disse che lo spazio per lui sarebbe stato più limitato rispetto al passato, invece di scegliere comodamente di rimanere in Premier ha preferito rimettersi in gioco in Serie A. Ora il calendario gli propone il Napoli davanti, un avversario come Callejon che è probabilmente il peggior cliente che un terzino sinistro possa incontrare in campionato. Kolarov risponderà attaccando, lo racconta il suo profilo: dei 561 palloni toccati, la zona dove ne ha giocati di più (97) è oltre la metà campo. E fin qui in campionato il serbo ha creato 2,17 occasioni da gol a partita, cinque volte la media del ruolo. Di Francesco ringrazia.