La sua è una chiacchierata tra amici fatta in tempi non sospetti. Pierfrancesco Pavoni – romano e romanista, unico sprinter italiano a raggiungere una finale ai Mondiali (Roma 1987) nei 100 e nei 200, argento mondiale con la 4×100 con Stefano Tilli, Carlo Simionato e Pietro Mennea – mercoledì 11 ottobre, tre giorni prima di Roma-Napoli, commentava via internet sul blog Fatti di Pallone ciò che aveva visto facendo lo zapping e finendo su Roma Tv: «Ho visto riprese in palestra – scrive – dove i giocatori si cimentavano in diversi esercizi. Fino alle andature con skip tutto bene… poi mi è preso un colpo». Oggi, dopo l’infortunio di Karsdorp, il decimo legamento crociato saltato alla Roma negli ultimi 18 mesi, c’è bisogno di approfondire il discorso. Pavoni ci torna su: «Parlo solo pensando alla mia esperienza personale, io mi allenavo per andare a 43 km. orari, ho avuto maestri come Carlo Vittori e Carmelo Bosco e mai mi avrebbero fatto fare quello che ho visto in quel servizio. Il calciatore, in fondo, deve essere un po’ velocista e un po’ mezzofondista e alcuni di quegli esercizi sono in totale contrasto con la mia esperienza».
Un esempio, per favore. «Karsdorp che faceva skip veloce sul posto su una pedana elastica. Mai e poi mai correre o saltare su pedane elastiche. Vanno bene per i bambini al parco, ma danneggiano il meccanismo di accumulo e restituzione dell’energia elastica durante il rimbalzo a terra. Credo sia un’eresia biomeccanica. C’è l’allenamento per la prestazione e quello riabilitativo. Non so se quella metodica influisce sugli infortuni, ma è qualcosa che io di sicuro non farei. Non esprimo giudizi, ci sarà un responsabile alla Roma che adesso si dovrà interrogare e capire cosa non va. I preparatori che sono alla Roma vengono dal mondo del calcio? Se non è così devono chiedersi se il loro bagaglio culturale possa andar bene lavorando con i calciatori… Eusebio Di Francesco è uno che in merito ha avuto una propria, dolorosa esperienza e sa bene cosa deve fare. Francesco Totti si faceva toccare solo da determinate persone, forse basterebbe guardare indietro per risolvere il problema…». Una critica alla Roma? «Non scherziamo, io sono romanista e faccio altro, mi occupo di attrezzature mediche all’avanguardia e non di riabilitazione. Però quello che ho visto in quel filmato, e qui parlo da ex atleta di alto livello, mai lo avrei fatto».