Si difenda chi può: come la partita di andata ha dimostrato, tra Roma e Lione sarà soprattutto una questione di gol. I 30 di Dzeko contro i 28 di Lacazette, i 12 di Nainggolan contro gli 11 di Tolisso. E forse la mossa vincente sarà disinnescare l’avversario piuttosto che provare a soggiogarlo, come Spalletti ha capito nel secondo tempo del Parc OL quando la sua squadra aveva completamente perso l’equilibrio nonostante il vantaggio maturato prima dell’intervallo.
I NUMERI – Come dimostra la grafica a fianco, Roma e Lione sono nella top ten delle squadre più prolifiche d’Europa. E marciano esattamente allo stesso ritmo realizzativo. La Roma è a 90 in 42 partite, media 2,14. Dunque, se rimanesse nel range abituale, avrebbe la disponibilità di reti sufficienti per passare il turno. A patto che il Lione non segni però. E questo, stando a quanto accaduto finora ai ragazzini di Genesio, sembra improbabile. Sono 88 i gol segnati in 41 partite, anche qui media 2,14. Una coincidenza incredibile, che rende accattivante il testa a testa dell’Olimpico, abbastanza imprevedibile anche per i bookmaker internazionale che lasciano un certo margine di rimonta alla Roma: la qualificazione viene pagata tra le 2,60 e le 3 volte la puntata.
SPERANZE – Il corollario interessante è che con 18 risultati su 42 ottenuti precedentemente (circa il 43 per cento, dunque), la Roma non sarebbe eliminata al novantesimo minuto: in 17 situazioni sarebbe qualificata e nell’ipotesi numero 18, il 4-2 contro l’Austria Vienna, meriterebbe almeno i supplementari. Questa è una ragione di conforto per Spalletti, che infatti ha assicurato di credere fermamente alle possibilità di recupero. Il punto è che, comprensibilmente, ha fiducia anche la squadra che sta davanti nel punteggio, cioè il Lione. «Ma abbiamo visto recentemente – ha detto il presidente/padrone Aulas – che non possiamo rilassarci. Vorremmo evitare di finire come il Psg al Camp Nou». Solo in 7 casi su 41 il Lione non ha segnato. Significa che, se vale la logica delle probabilità, la Roma dovrà vincere almeno 3-1 per superare l’esame degli ottavi di Euroleague, al quale è sempre stata bocciata nelle ultime cinque sessioni. Ma in campo europeo la statistica stagionale è più benaugurante: nel girone di Champions League, chiuso al terzo posto con la retrocessione nella seconda coppa, il Lione non ha inquadrato la porta in tre casi su sei. E mai contro il Siviglia, che è stato appena eliminato dal Leicester. Molto diverso però è stato il rendimento successivo, nelle tre partite di Euroleague, nelle quali Lacazette e gli altri hanno sempre segnato almeno 4 gol per volta.
PANORAMA – Il gioco offensivo di Spalletti e Genesio, che riflette le idee di calcio delle rispettive società, ha prodotto scintille degne dei grandi club. In cima alla classifica dei gol segnati nella stagione c’è, manco a dirlo, il Barcellona a quota 129, seguita dal sorprendente Monaco e dal Real Madrid. La Roma è ottava, prima tra le italiane, due gradini davanti al Lione e quattro passi più su del Borussia Dortmund. Mica male, vero?