Un vertice d’urgenza, per non vedersi sfilare Kessié. La Roma affronterà domenica sera il Milan, in campionato, a San Siro, ma la sfida è già cominciata sul fronte mercato. I rossoneri hanno infatti fatto un’offerta molto importante all’Atalanta – circa trentacinque milioni – pur di assicurarsi il talentuoso centrocampista. Per correre ai ripari, si è consumato ieri pomeriggio un incontro allo studio Tonucci, tra Monchi, Massara e Percassi, ad dell’Atalanta. Il club di Trigoria ha alzato la sua offerta iniziale, quella sulla cui base si era raggiunto un accordo tra le parti a gennaio. I giallorossi sono arrivati a trenta milioni (27 più 3 legati ad obiettivi), pareggiando l’offerta che il Milan ha fatto al giocatore: 1,8 milioni di ingaggio a stagione. A questo punto la decisione è tutta di Kessié, che, attraverso il suo procuratore (assente ieri allo studio Tonucci), si è preso una decina di giorni per sciogliere le riserve. La Roma è stata comunque ferma nel ribadire all’Atalanta di non voler partecipare ad aste, e quella di ieri è stata quindi la sua ultima offerta.
In attesa di conoscere il futuro del centrocampo romanista, quello attuale non potrà vedere tra i protagonisti Strootman, visto che la Corte Federale ha rigettato il ricorso presentato dal club avverso le due giornate di squalifica, seguite alla simulazione nel derby.
Spalletti non potrà quindi contare sull’olandese né a Milano, né contro la Juventus, costretto a puntare su Paredes e De Rossi, come coppia di centrali, aiutati da Nainggolan. «Penso che per la qualità della nostra squadra, potremo conquistare dodici punti nelle ultime quattro gare», è ottimista Szczesny, che cercherà di non farsi strappare il secondo posto da quel Napoli che lo sta fortemente corteggiando per la prossima stagione. «La differenza è minima – continua il portiere su Sky – possiamo arrivare secondi, sono fiducioso. Il derby? Quando si perde una partita così importante, c’è sempre delusione. È una sconfitta fastidiosa, però dobbiamo continuare a prepararci per la prossima partita, la più importante».