Sereno, almeno apparentemente, per quanto possa essere poi sereno un allenatore che ha appena visto sfumare il suo terzo obiettivo stagionale (Champions, Europa League e Coppa Italia). Luciano Spalletti però ieri si è fatto forza, ha cercato di mettere da parte tutta la delusione del derby di martedì sera e ha provato a dare segnali positivi al gruppo. Incoraggiandolo e spronandolo ad andare avanti, visto e considerato che la stagione non è ancora finita. Anzi. «Le partite si vincono e si perdono, ma questo non può cancellare quello di buono che abbiamo fatto finora. Andiamo avanti, c’è ancora il campionato, dove siamo in una posizione importante», il succo del discorso del tecnico giallorosso alla squadra di ieri. Un discorso neanche poi programmatico, ma molto più di maniera, motivazionale. Insomma, sulla scia di quello che Spalletti aveva anche detto a caldo, subito dopo l’eliminazione dalla semifinale di Coppa Italia. Tanto per ribadire al gruppo la soddisfazione per la prestazione ed un invito a non mollare.
IL CAMMINO – Adesso, però, bisognerà stringere i denti davvero e fare 9 punti nelle prossime tre partite: la trasferta di Bologna (domenica prossima), la sfida casalinga con l’Atalanta e infine la gara esterna contro il Pescara dell’ex Zdenek Zeman. L’ombra da cancellare, immediatamente, è quella del contraccolpo psicologico. E qui toccherà proprio a Luciano Spalletti essere bravissimo, saper toccare le corde giuste e riuscire ad entrare nella testa dei giocatori. Del resto, con la Juventus a 6 punti e uno scontro diretto di mezzo (all’Olimpico, alla terzultima di campionato) sarebbe delittuoso incorrere in qualche passo falso. Anche perché, nella peggiore delle ipotesi, la Roma ha comunque il secondo posto da difendere dall’assalto del Napoli, secondo posto che è di vitale importanza per gli scenari futuri dei giallorossi.