Eh già, Di Francesco è ancora qua ed ha pure voglia di cantare Vasco ora che la sua squadra ha ripreso a giocare bene (a giocare lo faceva anche prima, ma con minor efficacia), a segnare parecchio e a vincere le partite. In fondo nell’ultimo mese, nonostante l’emergenza generale (e in special modo del centrocampo, dove sono stati disponibili praticamente solo tre centrocampisti, Cristante, Nzonzi e Zaniolo, che infatti le hanno giocate tutte), la Roma in campionato ha perso solo a Torino con la Juventus, ha pareggiato con l’Inter in casa e a Cagliari (con quell’uno-due finale che è assurto a sapor di sconfitta, visto che all’80’ si vinceva 2-0), e ha battuto Genoa, Sassuolo e Parma, con diverse gradazioni di difficoltà, ma in un crescendo di autoconsapevolezza. Tanto che la panchina non è più in discussione e lui ci ironizza sopra. Di sicuro, ora si può guardare al futuro con la speranza che il peggio sia lasciato dietro le spalle: in campionato la Lazio, quarta, è a due punti; in Coppa Italia il programma prevede per ora solo un primo turno favorevole (e magari per questo con qualche insidia) lunedì 14 gennaio contro una squadra di C, l’Entella; in Champions gli ottavi saranno contro il Porto, una squadra alla portata dei giallorossi. Ecco perché Di Francesco se la ride.
Per far sì che però possano ridere anche i tifosi con lui – col rischio che se le cose si metteranno in discesa per la Roma ci sarà una lunghissima fila di persone che dovranno scegliere se farsi perdonare scusandosi per come l’hanno trattato o accettare l’idea di non essere più considerati attendibili in alcun circolo di competenti calcistici – la Roma dovrà mantenere, anzi migliorare e se possibile elevare a sistema lo standard di rendimento che ha recentemente (ri)trovato. E questo sarà possibile? Quattro fattori portano a essere ottimisti:
1) L’allenatore sembra aver finalmente trovato la giusta alchimia dal punto di vista tecnico e tattico;
2) Molti giocatori si sono inseriti al meglio e altri hanno recuperato dagli infortuni;
3) La squadra ha bisogno di grandi motivazioni in chiave “positiva” e le sfide “dentro o fuori” tra Coppa Italia e Champions ne garantiranno parecchie;
4) Dal mercato potranno arrivare le giuste correzioni soprattutto per la difesa e magari in corsa anche per il centrocampo.
Da Parma una conferma (…)
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