E’ la notte di tanti. Dei tifosi della Roma, ad esempio: in 660 hanno comprato il biglietto per il settore ospiti, che è esaurito. Tanti sono arrivati già ieri, concedendosi un giro per Praga che dista 90 chilometri. Altri saranno a Plzen oggi, compresi gli emigrati italiani che vivono in Germania, Repubblica Ceca e Polonia. Stavolta si sentiranno forte, come a modo suo ha chiesto Nainggolan, perché due aree della Doosan Arena, lo stadiolo da 11.700 posti del Viktoria, sono state squalificate dall’Uefa: ululati razzisti contro il Ludogorets nel turno preliminare e settori chiusi per due partite.
L’ESORDIO – E’ anche la notte di Federico Fazio, che giocherà per la prima volta titolare con la maglia della Roma. Ha vinto tre edizioni dell’Europa League con il Siviglia ma a Spalletti deve ancora dimostrare di meritare spazio. «Mi sto ambientando – ha spiegato ieri in un italiano già comprensibile – mi sento sempre meglio e sono felice di giocare in un gruppo di campioni. Conosco bene questa competizione, perciò vi dico che è importante andare avanti e giocarsela fino in fondo perché può servire come accesso alla Champions del prossimo anno». Se Juan Jesus recupera da un dolorino alla caviglia, e viene schierato a sinistra, Fazio farà coppia in mezzo con Manolas, visto che Vermaelen non è ancora al top e sarà tenuto inizialmente a riposo in prospettiva di Fiorentina-Roma. A destra toccherà a Bruno Peres, toccato duro da Seck nella rifinitura ma arruolato.
IL RITORNO – C’è poi la notte di Juan Manuel Iturbe, come al solito molto volitivo in allenamento e però mai decisivo in partita. Spalletti in questi giorni lo ha spronato a dovere («Bisogna che mi faccia vedere qualcosa») e stasera lo schiererà dal primo minuto, tenendo in panchina per la prima volta in 8 mesi Mohamed Salah. Iturbe a sua volta non gioca titolare nella Roma da 9 mesi (l’infausto Roma-Spezia di Coppa Italia) e non segna da un anno quasi esatto: dagli ultimi minuti di Frosinone, il 12 settembre 2015. L’occasione europea è per lui quasi irripetibile.
IL RILANCIO – E come ignorare la notte di Leandro Paredes, bocciato dopo il flop del primo tempo di Roma-Porto e non più rintracciato nelle liste dell’allenatore. Non era, ovviamente, solo colpa sua e la squalifica di De Rossi, che gli riconsegna il ruolo di regista, è un test che può servire a riabilitarlo. Al suo fianco Paredes troverà uno tra Nainggolan e Strootman e probabilmente Florenzi, che Spalletti è intenzionato ad avvicinare alla porta avversaria dopo l’infinito dibattito sull’adattabilità alla casella del terzino desto.
IL RESTO – Teoricamente infine potrebbe essere la notte di Edin Dzeko, l’unico che conosce davvero la Repubblica Ceca. Dzeko ha giocato nel Teplice giovanissimo, nella stagione 2006/07, e ha perso due volte su due in campionato contro il Viktoria. Chiedono tutti di lui a Plzen, giornalisti e tifosi, per conoscerne le condizioni e sapere se giocherà dal primo minuto. Il dubbio resta ma stavolta dipende essenzialmente dalla gestione delle energie: se Dzeko serve in forma domenica a Firenze, Spalletti non lo utilizzerà per tutta la partita. L’alternativa, nel 4-3-1-2 di partenza, sarebbe El Shaarawy, che spera di ritrovare in fretta la condizione, davanti al trequartista che dovrebbe essere ancora Perotti. Totti, infine. Anche qui è attesissimo, ma con tutta probabilità partirà ancora dalla panchina. Ma è pronto, quando sarà chiamato in causa, a fare la sua parte a partita in corso.