Se Totti è la bandiera in giacca e cravatta, Radja Nainggolan farà il portabandiera in campo. E’ metà belga e metà indonesiano e non romano, d’accordo, ma è anche un’icona del nuovo corso della Roma. Quanti al posto suo avrebbero detto di no al Chelsea? Beh, domani per la prima volta Nainggolan capita da avversario a Stamford Bridge, sulle zolle che Antonio Conte voleva arasse a tempo pieno per lui.
INCROCI – La storia del corteggiamento, con tanto di incontro a due in un hotel romano mai smentito dai protagonisti, è stata raccontata in buona parte dal giocatore: Conte ha provato a convincerlo con le prospettive tecniche più che economiche, Nainggolan ha risposto con una scelta di benessere che sovrastava l’ambizione. «Io sono felice nella Roma e a Roma – spiegava ancora prima di rinnovare il contratto – non vedo una ragione per cambiare città, squadra, Paese. In Inghilterra potrei venire solo se mi accorgessi che c’è il sole…». Più facile vincere la Champions League con la Roma.
RICCHEZZA – L’amore per la città, condiviso dalla moglie Claudia, è stato riconosciuto poi dalla società, che ha mantenuto la promessa di un lauto prolungamento contrattuale: Nainggolan ha firmato fino al 2021 diventando il secondo calciatore più pagato della rosa (4,2 milioni netti) dopo Edin Dzeko. La differenza filosofica rispetto ad altri giocatori però è sostanziale: nel nuovo contratto non è stata stabilita alcuna clausola rescissoria. Se Nainggolan e la Roma si dovessero separare, sarebbe per un accordo a tre firmato con il club interessato.
INCROCIO – Sarà comunque una serata speciale non solo per il pensiero di una vita mai vissuta, ma anche per l’abbraccio con tanti vecchi amici: non solo Rüdiger, che in estate è passato proprio dalla Roma al Chelsea, ma anche i belgi Hazard, Courtois e Batshuayi, tutti nazionali belgi che Nainggolan spera di ritrovare al Mondiale (il quarto belga del Chelsea è il giovane Musonda, che è stato in corsa per andare alla Roma a gennaio). Per riconquistare il ct Martinez, con il quale ha rotto i rapporti da mesi, gli può tornare utile una grande esibizione internazionale. Nel frattempo si è già scambiato qualche messaggio scherzoso, della serie “vinco io”, con i colleghi ai quali è più legato.
RILANCIO – Curiosamente Nainggolan è ancora alla ricerca del primo gol in Champions League. Nei 15 tentativi precedenti, tutti con la maglia della Roma, non ha mai segnato. Chissà se la nuovissima treccia che adorna la cresta bionda, ispirata dalla partita contro il Chelsea, gli porterà fortuna proprio a Stamford Bridge. Tra l’altro la sua media realizzativa è bassina anche in Europa League (1 gol in altrettante partite, 15) se comparato al rendimento stratosferico dell’ultima stagione: con 14 reti in 53 partite, Nainggolan ha stabilito il record personale che cercherà di eguagliare (o persino migliorare) nel 2018. Per il momento è più avanti rispetto allo stesso periodo di ottobre dello scorso anno, quando non aveva ancora segnato (ora invece è a quota 1 grazie all’incursione vincente sotto il diluvio contro il Verona). Questo dimostrerebbe, come anche Eusebio Di Francesco tiene spesso a sottolineare, che il ruolo è un falso problema: da mezzala nel 4-3-3 oppure da trequartista nel 4-2-3-1, Nainggolan ha le caratteristiche fisiche per essere devastante nell’area avversaria.