Tre punti fondamentali. Le statistiche al Mapei Stadium continuano ad essere favorevoli per i giallorossi. Il 3-1 in rimonta firmato due volte da Dzeko e Nainggolan porta i ragazzi di Spalletti al secondo posto in solitaria, sempre a -2 dalla Juventus (i bianconeri hanno vinto 4-1 contro la Sampdoria).
La vittoria in campo ostile, considerando soprattutto l’ottimo stato di forma degli uomini di Di Francesco, non era affatto scontata. Più facile invece il discorso per i bianconeri che contro la Sampdoria allo Juventus Stadium hanno passato una serata di ordinaria amministrazione.
Le gioie e gli abbracci nel post partita sono passati però in secondo piano. Al minuto 85′ del secondo tempo Florenzi è uscito in lacrime dal campo sussurrando a Spalletti “mi sono rotto il crociato”. Il medico della Roma Del Vescovo alla fine del match ha cercato però di calmare la tensione per affievolire la preoccupazione dei tifosi e della squadra stessa. “Il ginocchio non si è gonfiato molto, ci sono segnali positivi”. Da valutare ancora a Villa Stuart le condizioni del giocatore classe ’91.
Torna Rudiger ed esce dai giochi Florenzi – Una vera e propria maledizione, che colpisce soprattutto la difesa. Sotto questo punto di vista è difficile trovare invece segnali positivi. Le assenze di Vermaelen, Mario Rui, Bruno Peres, Nura e Perotti non fanno restare tranquilla la tifoseria giallorossa, ulteriormente agitata per le possibili notizie derivanti dal fronte Florenzi.
Dzeko bomber assoluto – Le 10 reti del bosniaco gli permettono infatti di superare Cavani e staccare di ben tre reti Messi e Suarez. A giovarne è ovviamente la squadra che, grazie ai suoi gol, si conferma la seconda potenza del campionato subito dopo la Juventus, oltre a confermarsi tra i migliori attacchi d’Europa. Ben 26 le reti complessive per la squadra di Spalletti. Meglio di loro solo Barcellona e Monaco, entrambe a 29.
Domenica ci sarà l’Empoli al Castellani. I giallorossi andranno a giocare dunque nuovamente fuori casa, ulteriore banco di prova per dimostrare continuità. Quella parola che richiede Spalletti, e l’ambiente.