Dopo la sfortunata notte di Barcellona, la Roma cade ancora una volta in campionato in casa. Due a zero contro la Fiorentina di Pioli. I giallorossi per la sesta volta in questa stagione perdono tra le mura amiche prestandosi all’aggancio della Lazio contro cui domenica ci sarà lo scontro diretto; prima però il ritorno di Champions League contro il Barcellona.
Tornando alla gara contro la Fiorentina, Di Francesco ha cambiato cinque giocatori rispetto agli undici che sono scesi in campo in catalogna. Confermato Bruno Peres a destra, sulla sinistra gioca Juan Jesus dando la possibilità a Kolarov di rifiatare. Nainggolan rientra a centrocampo con Gonalons e Strootman. El Shaarawy e Defrel le scelte per supportare Edin Dzeko.
Passano solo sette minuti e la Fiorentina è già in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio di punizione, Saponara trova Benassi al centro dell’area che di sinistro batte Alisson. La Roma prova a rispondere prima con Strootman con un tiro da fuori, poi due volte con Dzeko che non riesce a superare Sportiello.
Al trentanovesimo il raddoppio viola con Simeone; il “cholito” supera Manolas, resiste al raddoppio di Bruno Peres e di destro supera Alisson in uscita. Di Francesco non è soddisfatto della sua squadra e diversamente da quanto spesso accade, nella prima metà della ripresa effettua tutti i cambi. A inizio secondo tempo inserisce Schick per Defrel, in ombra nella prima frazione. Al cinquantottesimo è il turno di Kolarov al posto di Manolas e dieci minuti più tardi entra Alessandro Florenzi per Kevin Strootman.
La Roma prova a scardinare le resistenze degli uomini di Pioli, che in modo ordinato difendono il risultato; verso la mezz’ora, la pressione è più insistente e si traduce in due azioni pericolose in cui Schick prima e Fazio poi colpiscono la traversa. Negli ultimi minuti il baricentro dei giallorossi si alza senza trovare la via del gol.
Dopo l’ottima prestazione di Barcellona, quella giocata dagli uomini di Di Francesco è stata una partita assolutamente non all’altezza. Probabilmente poco concentrati e stanchi dall’andata dei quarti di finale di Champions League. La Roma ha concluso in porta venticinque volte senza riuscire a segnare una rete e l’allenatore abruzzese in primis ha ammesso la mancanza di cinismo della propria squadra, unita al solito pizzico di sfortuna che sempre l’accompagna.
Ora testa al Barcellona, la partita dei sogni per chiunque, quella che ogni giocatore vorrebbe giocare; il risultato dell’andata non lascia spazio a molti calcoli, ma per quanto inconcepibile bisogna pensare che il miracolo sia possibile.