“Luci a San Siro di quella sera”, cantava Vecchioni, e le luci per quanto milanesi sono state della Roma, o meglio, in quel di Milano quasi si poteva sentire risuonare “la società dei magnaccioni”. L’undici di Di Francesco ha giocato una gara da grande squadra, di quelle partite in cui il primo che segna vince, e la Roma è riuscita alla fine a portarsi in vantaggio e, più o meno di conseguenza, si è portata a casa la partita.
La squadra del tecnico abruzzese sembrava rimaneggiata, con quel Fazio nella difesa a 4 che faceva storcere il naso a molti, ma che ha ripagato le aspettative. Con Alisson, anche detto da alcuni “la riserva di Scszesny”, che ha salvato il risultato e con l’onnipotente, o quasi, Edin Dzeko; in rete sette volte in sei partite e anche a San Siro, per l’uno a zero al minuto settantadue. Di queste stelle, nel tardo pomeriggio milanese, la più lucente è quella di Alessandro Florenzi tornato al gol dopo i due infortuni e undici mesi lontano dai campi, per siglare la rete del due a zero e per sottolineare che la Roma c’è e non intende mollare un centimetro.
Entrando nel merito del campo da gioco, la prima parte della partita ha risentito dell’importanza strategica che la sfida assumeva; molti lanci lunghi per evitare il pressing alto e pochi sussulti per gli spettatori di San Siro. Il secondo tempo non ha visto una trama molto diversa, il Milan sembrava aver l’inerzia della partita dalla sua parte, ma la Roma ha la migliore occasione con Florenzi che conclude debolmente su Donnarumma in uscita. Dopo due interventi decisivi di Alisson, il vantaggio della squadra di Di Francesco con Dzeko che con una deviazione di Romagnoli beffa l’estremo difensore rossonero dai venti metri. Passano cinque minuti e Florenzi su un tiro di Nainggolan respinto da Donnarumma ribatte in rete per lo zero a due. L’espulsione di Chalanoglu al minuto ottantadue mette fine ad ogni speranza del Milan lasciando spazio ai cori e agli olé finali dei tifosi romanisti giunti a Milano.
La Roma ha portato a casa con carattere i tre punti e ha quindici giorni di tempo, nazionali permettendo, per preparare quello che sarà il vero esame di maturità in questa prima parte di stagione; con il Napoli all’Olimpico prima e con il Chelsea a Stamford Bridge poi. Cinque giorni che potranno cambiare la stagione dei giallorossi in un verso o nell’altro; la Roma c’è, come ha dichiarato Di Francesco e consapevole dei propri mezzi affronterà il prossimo esame consapevole che il limite è ancora da scoprire.