Si dovrebbe parlare di una grande Roma corsara al San Paolo, dei 4 gol degli uomini di Di Francesco al Napoli di Sarri; si dovrebbe parlare del doppio sorpasso, quello effettivo della Roma ai danni della Lazio e quello virtuale della Juventus al Napoli in testa alla classifica. Ma tutto questo passa in secondo piano questa mattina con la notizia della morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.
Davide Astori è in ritiro con la squadra a Udine, dove la viola nel pomeriggio affronterà l’Udinese per la ventisettesima giornata di Serie A. Sono le 9.30 quando la squadra comincia a radunarsi per la colazione ma stranamente il capitano della Fiorentina, sempre tra i primi a scendere, ancora non si è presentato. Qualche minuto dopo la tragica scoperta nella sua stanza dell’albergo; Davide Astori ha avuto un malore durante la notte ed è morto a trentuno anni.
Diffusa la notizia dalla Fiorentina stessa, la Lega ha rinviato le gare dei campionati di Serie A e Serie B, nel rispetto e nel ricordo del giovane giocatore. I messaggi di cordoglio di tutto il mondo del calcio si sono moltiplicati nei minuti sulle piattaforme social; da Totti a Buffon, dagli ex compagni di Roma, Cagliari e della Nazionale, ai tanti avversari incontrati in Serie A.
I tifosi giallorossi lo ricordano per aver vestito la maglia della Roma nella stagione 2014-2015, soffiato alla Lazio con un blitz notturno di Sabatini che si assicurò il giocatore in prestito dal Cagliari. Ha collezionato ventiquattro presenze e segnando un gol, proprio a Udine, la città in cui avrebbe dovuto giocare oggi. Ha vestito anche la maglia azzurra in quattordici occasioni segnando una rete contro l’Uruguay in Confederations Cup.
E’ stato capitano sia del Cagliari che della Fiorentina, vestendo nel mezzo i colori giallorossi. Con la maglia dei sardi ha collezionato centosettantaquattro presenze segnando tre gol, gli stessi messi a segno con la maglia viola in novantuno presenze. Nei prossimi giorni Davide avrebbe dovuto firmare il contratto che lo avrebbe legato alla Fiorentina per il resto della sua carriera, ma un destino beffardo non glielo ha permesso.
E’ giusto fermare i campionati davanti a una tale tragedia; un protagonista del nostro campionato, ma ancor di più un ragazzo di trentuno anni, non potrà indossare più i suoi scarpini e non potrà tornare dalla compagna Francesca e dalla figlia Vittoria di appena due anni. E’ doveroso che lo spettacolo non debba continuare.