Di solito sono brevi gli inverni di Nainggolan. Cronache del ghiaccio e del fuoco nelle quali il fuoco fa presto a prendere il sopravvento. Radja rallenta per un po’ e ben presto recupera le energie necessarie a riscaldare e a riscaldarsi. Quest’anno la primavera sembra in ritardo. C’è sempre una nuvola pronta a intervenire. Alcune sono più oscure di altre, com’è il caso del lutto che ha colpito la famiglia. Troppo ferito per dedicarsi completamente al calcio, Nainggolan ha ottenuto il permesso di saltare l’ultimo allenamento prima dell’amichevole con l’Arabia Saudita (4-0 per il Belgio, peraltro). Neppure si è sentito però di trascurare del tutto la sua vita che va avanti e ha disputato gli ultimi trentuno minuti più recupero della gara che avrebbe dovuto, nelle intenzioni iniziali del ct Roberto Martinez, vederlo in gioco dall’inizio. C’è sempre una nuvola, sempre qualcosa che proietta ombre. Tipo il codice della strada: Nainggolan ha appena ricevuto al tribunale di Sint-Niklaas un mese di sospensione della patente e 1.600 euro di multa per guida in stato di ebbrezza.
Accadde tutto un anno fa e i rapporti tra il centrocampista della Roma e il tecnico spagnolo conobbero uno dei loro numerosi precipizi. Tuttavia l’odore del Mondiale ammorbidisce i caratteri. Martedì quando Nainggolan è stato mandato in campo in luogo di Mertens il pubblico di Bruxelles ha applaudito compatto. Più di qualcuno si è alzato in piedi. Aggiungiamoci un sondaggio condotto dal quotidiano Het Nieuwsblad. La domanda era: a parte i soliti 18 noti già sicuri, chi vorreste in Russia? Nainggolan ha stracciato tutti con il 95,8% delle preferenze. In una trasmissione televisiva basterebbe. Signori, abbiamo un vincitore. Per Martinez non basta ed è anche giusto: «Radja è popolare quanto può esserlo un calciatore che gioca con il cuore, ha mostrato energie e intensità cioè le sue caratteristiche migliori. Ha esperienza, vuole convincere. Io però non posso mettermi ad ascoltare i tifosi. Sarebbe stupido. Devo scegliere ventitré uomini per il Mondiale, questa è la parte più difficile del mio lavoro». Così il ct del Belgio, che non vuole passare per stupido e tantomeno va considerato tale. Nainggolan deve solo accendere la primavera nelle prossime partite con la Roma e la convocazione gli cadrà in braccio, matura.