Di lui sapevamo solo che, bonus compresi, con 42 milioni sarà l’acquisto più caro della storia della Roma e il più complicato: prestito oneroso di 5 milioni, più riscatto obbligatorio fissato a 9 ai quali, entro il 2020, ne vanno aggiunti 20 più bonus. Difficile conoscere la sua efficacia, visto che ha giocato appena un quarto d’ora essendo stato vittima prima di un ritardo di preparazione (causa riposo dovuto all’infiammazione al miocardio) e poi di due infortuni muscolari. Da ieri, infine, diventa enigmatico capire il personaggio per via di un’intervista concessa in patria al magazine Reporter.
Al netto della risposta finale (tradotta male come da lui stesso denunciato via Instagram “Chi ha fatto traduzione? Non capisci un c…ceco”) in cui non ha detto di voler andare entro un paio d’anni al Real, al Barça o allo United ma che solo là potrebbe guadagnare di più che a Roma, la chiacchierata descrive un ragazzo a dir poco molto sicuro di sé. «Una volta segnai 2 gol ma ds e tecnico invece di farmi i complimenti mi rimproverarono di non lottare, di non tornare in difesa. Volevano che corressi di più. Gli dissi che se non gli piacevo, avrei giocato da qualche altra parte ma che non avrei mai cambiato il mio modo di giocare». Insomma, una sorta di Ibrahimovic che, giovanissimo, disse all’Ajax: «Provino? Quale provino. Zlatan non fa provini». La Roma non ha gradito e, prima di volare a Boston, Monchi lo ha detto chiaramente al ragazzo che sarà multato. Il pentimento di Schick è arrivato in serata via Instagram: «Sono orgoglioso e felice di essere qui, non ho mai pensato di andare via! Adesso faccio tutto per tornare in campo. Ho in testa una cosa sola: dare il massimo per la Roma! Forza Roma Sempre!!!!!!!!!!». I tifosi sperano che Schick si sbrighi e che anche in campo somigli a Ibra.