Quando sabato pomeriggio, pochi istanti dopo il secondo gol di Mertens, il numero 20 di Federico Fazio è apparso sul tabellone del quarto uomo, c’è stato un momento di smarrimento generale allo stadio Olimpico. Per il difensore argentino, infatti, è stata la prima sostituzione ricevuta. Non era mai successo prima, con la maglia giallorossa. Era capitato – 4 volte solamente – che fosse lui a subentrare, ma mai il contrario. Numeri alla mano, Fazio è il più presente tra i centrali romanisti. Se qualcuno lo avesse ipotizzato la scorsa estate, quando è arrivato in prestito con diritto di riscatto (già esercitato per un costo complessivo di 4,4 milioni di euro), probabilmente sarebbe stato preso per pazzo.
Sono invece 2.807 i minuti complessivi del «Comandante», cinque volte in più rispetto a quelli giocati nella passata stagione con il Tottenham prima e con il Siviglia poi (533 in totale). Sono state la sua fisicità e la sua tranquillità nel dirigere la difesa a convincere Luciano Spalletti a cambiare modulo e a ritornare a giocare con tre centrali. Per questo il suo calo di rendimento nelle ultime due gare – Lazio e Napoli – preoccupa un po’. La Roma ha perso il suo baluardo? Se lo chiedono i tifosi, che lo hanno eletto a idolo dopo lo scetticismo iniziale.
In soccorso del difensore argentino è arrivato il tecnico nel post-gara contro il Napoli: «Sono errori che ci possono stare – ha detto in riferimento all’errato disimpegno che ha portato al secondo gol di Mertens -, Fazio è bravissimo a giocare la palla ma non ci è riuscito». Fiducia immutata e, vista l’assenza per squalifica di Ruediger, una maglia da titolare anche giovedì a Lione, nell’andata degli ottavi di finale di Europa League, in cui dovrà fronteggiare un avversario ostico come Alexandre Lacazette, già autore di 27 reti in stagione.
Pochi dubbi anche sul modulo: con l’inserimento di Juan Jesus al posto di Ruediger ci sarà ancora spazio per la difesa a tre, con Fazio al centro e Manolas sulla destra. Certo il ritorno dal primo minuto di Palmieri e Peres, mentre in mezzo al campo il ballottaggio è tra De Rossi e Paredes: il primo è parso stanco contro il Napoli, ma offre comunque maggiori garanzie in fase di copertura rispetto all’argentino. I cinque giorni tra una partita e l’altra, insomma, giocano in suo favore. In avanti tornerà Salah, con Dzeko e Nainggolan che avrebbero bisogno di riposo ma che dovranno stringere i denti.