Un bel souvenir, come cantava Ligabue. Esattamente dieci anni dopo (era il 6 marzo 2007) tre protagonisti dell’impresa allo Stade Gerland cercano il riscatto proprio in quella Lione che consacrò la Roma a livello europeo. Sarà un salto nel passato per Totti, Spalletti e De Rossi. Un passato decisamente meno incerto del presente che vede tutti e tre in scadenza di contratto e con tanti dubbi sul futuro. Un’altra strada, un’altra luna tanto per riprendere le parole del Liga. Di sicuro un caso curioso visto che si tratta di capitano, allenatore e vice capitano.
I dubbi avvolgono anche la stagione della Roma che giovedì nel nuovo stadio del Lione (il Parc Olympique) cercherà di evitare la 3ª sconfitta di fila per continuare a sognare un trofeo europeo che da queste parti manca dalla Coppa delle Fiere del 1961. Sogni che nacquero proprio quella sera, il 6 marzo 2007 nella gara di ritorno degli ottavi di Champions. Quel giorno Totti – che giovedì partirà dalla panchina – realizzò il gol del vantaggio prima della magia di Mancini. Il capitano a 30 anni si apprestava a vincere la Scarpa d’oro dopo aver conquistato un Mondiale proprio al fianco di De Rossi che di anni ne aveva 23 e che quella magica sera annullò Juninho.
Spalletti, invece, qualche mese più tardi avrebbe vinto il suo primo trofeo da allenatore (la coppa Italia) e dopo essere stato apprezzato in Italia si faceva notare agli occhi delle big d’Europa. Un periodo entusiasmante in cui tutti andavano d’amore e d’accordo. Oggi invece il rapporto Totti-Spalletti è sempre sull’orlo della crisi, e il fatto che il tecnico non abbia nemmeno fatto scaldare il numero dieci contro il Napoli è stato visto da qualcuno come atto punitivo per il muso lungo di Totti dopo l’ingresso tardivo nel derby. Sul rinnovo di entrambi pesa questo stato di calma apparente.
Il capitano deciderà nei prossimi due mesi se continuare a giocare fino al 2018 o iniziare la carriera da dirigente. Il tecnico (58 anni oggi) attende che la società gli proponga rinnovo e piani per il futuro e nel frattempo tende l’orecchio verso Juve e Tottenham. Il futuro di entrambi sarà svelato a breve. Così come non bisognerà aspettare troppo per conoscere il destino di De Rossi. «Non mi hanno ancora chiamato, forse hanno perso il numero», ha scherzato Daniele uscito acciaccato sabato anche se non è in dubbio per giovedì. Pallotta tra 10 giorni ci parlerà di persona, ma non sembrano esserci troppi ostacoli.