Il presidente genoano Enrico Preziosi non si dà pace per il rigore negato nel finale su Pandev all’Olimpico, che avrebbe potuto regalare alla squadra di Prandelli la possibilità di pareggiare in pieno recupero. Ha seguito la partita in televisione, ed alla fine usa parole forti e toni decisi sull’episodio-chiave del posticipo: «Così non si può andare avanti, a questo punto considero la Var una vera e propria arma impropria. […] Con l’arbitro Di Bello la Roma ha vinto dieci volte su dieci, noi invece ne abbiamo perse nove su dieci. Adesso basta. È arrivato il Genoa all’Olimpico e la Roma ha risolto i suoi problemi. Com’è stato possibile che l’arbitro non abbia visto un rigore così solare a nostro favore? Lui era lì… La verità è che non bisognava far perdere la Roma, ma la Var ha penalizzato in passato per esempio anche il Torino. Questo è davvero un sistema sbagliato, così non si può andare avanti. Noi abbiamo bisogno di punti, ma se non ci permettono di farli…».
[…] Preziosi, amarissimo, chiude così: «Bisogna cambiare tutto, il sistema, ma anche le persone. C’è stata solo malafede, un arbitro non si può rifiutare di controllare se c’è stata un’azione dolosa. Pandev è stato spinto con due mani dall’avversario alle sue spalle, al momento di colpire il pallone. Questa è una vergogna, una vergogna vera…».
A differenza del presidente, il tecnico rossoblù Cesare Prandelli prova a contenere l’amarezza nei suoi modi da gentiluomo. Il fallo su Pandev era da rigore? «Sì, l’ho visto benissimo. Era chiaro. Peccato, ci sentiamo defraudati. […] C’è stato un fallo di mani ma anche con i piedi […]». […]