La baby Italia ci riporta in paradiso. C’è ancora un futuro azzurro, dopo quello roseo (la qualificazione femminile al mondiale) a Francia 2019. L’Under 19 domani si giocherà la finale dell’Europeo in Finlandia, due anni dopo l’ultima volta, contro il Portogallo. Merito del successo contro la Francia (2-0), firmato Capone e Kean. Già, Moise Kean, già star perché il più giovane goleador della Serie A (27 maggio 2017 a Bologna) e dei 5 campionati maggiori, oltre che baby esordiente in Champions (Juve-Siviglia il 22 novembre 2016) a 16 anni e 258 giorni, ma non certo l’unico enfant prodige di questo gruppo azzurro. Lo juventino di origine ivoriane, l’anno scorso in prestito al Verona (4 reti), deve ringraziare il neo-romanista Zaniolo (fresco di scudetto con l’Inter Primavera e passato ai giallorossi nell’affare Nainggolan) per lo splendido assist al bacio in semifinale. Davanti ecco il gioiello nerazzurrro Pinamonti e Scamacca (Sassuolo). E il fantasista Brignola, sotto i riflettori a Benevento e conteso da Sassuolo e Atalanta. In regia brilla invece il bresciano Tonali, con il passo di Pirlo già nelle comuni origini. Dietro la stella è il portiere Plizzari, 19 anni, di proprietà del Milan, lo scorso anno alla Ternana. Rivelazione assoluta e nessuna personalità da invidiare a Donnarumma nella guida alla difesa, formata da Bellanova (terzino destro del Milan), Zanandrea (Juve), Bettella (appena ceduto dall’Inter all’Atalanta per 7 milioni) e Tripaldelli (terzino sinistro della Juve, ma di proprietà del Sassuolo).
PERCORSO VINCENTE – Tutti nomi che magari faranno prima del previsto la storia d’Italia. E’ Mancini il primo ad augurarselo per la sua Nazionale big: «Dobbiamo andare fieri di questo grande traguardo e ben sperare». Già, perché questa finale è l’ennesimo segno di una resurrezione del movimento nostrano, dopo lo storico terzo posto al Mondiale Under 20 del 2017 e l’argento europeo dell’Under 17 a maggio scorso. Ora a sognare l’impresa migliore sono gli azzurrini del ct Nicolato, dopo una scalata di 8 vittorie e 2 pareggi nel percorso dal Main Round sino a qui. Già soddisfatto il commissario della Figc Fabbricini, ma soprattutto il dg Uva: «Alla vigilia di una sfida importante voglio precisare che vincere il titolo Under 19 non deve determinare la valutazione della bontà di un programma pluriennale vincente iniziato nel 2015 e fatto di investimenti in strutture, risorse umane e tecnologia che avranno impatto nei prossimi anni, così come oggi raccogliamo quello che abbiamo seminato quattro anni fa». I boccioli di un’Italia che presto, dopo quest’arida estate senza mondiali in Russia, rifiorirà. Lo sbarco in Finlandia può segnare il trapasso di un’epoca.