Di Francesco oggi risponderà alle domande dei giornalisti nella confrrenza pre gara di Roma-Juventus. Queste le sue parole:
In settimana si è parlato poco della partita di domani, che cosa ha detto alla squadra? “Credo che sia una partita molto delicata ed importantissima, abbiamo un obiettivo importante da raggiungere. Teniamo tantissimo al terzo posto”.
Domani saranno 50 presenze sulla panchina della Roma… “Mi auguro di farne tante altre ancora. Spero che le altre che verranno saranno di maggiore qualità rispetto a queste già fatte”.
Cosa manca per avvicinarsi alla Juventus? “Dobbiamo lavorare tanto, cercare di dare continuità ad un certo tipo di squadra, di mentalità, di idea. La Juventus ha vinto tantissimo, non solo con Allegri, ma anche per una mentalità interna, hanno l’abitudine a vincere. Questo è un grande vantaggio per la Juve. La Roma questi anni è arrivata sempre seconda e terza, è stata sempre un pochino dietro. Il gap c’è sempre stato, non è che arrivo oggi io e riesco a trovare la medicina giusta per risolvere questo problema, se così vogliamo chiamarlo. Sicuramente dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista e dobbiamo rinforzarci dove siamo un pochino deficitari o dove possiamo fare qualcosina in più. Un passo in avanti l’abbiamo fatto, proprio come fa la Juventus, cercando di trattare anche le partite meno importanti allo stesso modo, è una cosa che ho detto spesso nell’ultimo periodo”.
Under, Strootman e Jesus giocano? “Un paio sì, uno non lo so. Giocheranno Dzeko, Alisson, Florenzi, Kolarov, De Rossi e anche El Shaarawy. Forse ne ho detto qualcuno in più rispetto ad Allegri”.
Si aspettava la differenza di rendimento in casa tra Champions e campionato? “In casa abbiamo subito troppe sconfitte, al di là degli scontri diretti. L’Olimpico deve ritornare un fortino, dobbiamo essere ancora più bravi a sfruttare il fattore interno. Fuori casa abbiamo fatto veramente bene, anche dal punto di vista difensivo, che ha fatto la differenza”.
Ha parlato con la società dell’importanza del terzo posto? “E’ un obiettivo che sto dicendo da diverso tempo. L’input della società è fondamentale. L’obiettivo primario è arrivare in Champions League, ma arrivare terzi è il desiderio mio e della squadra”.
Questa può essere una partita importante per mandare un messaggio alla Juventus per la prossima stagione? “Diventa tutto relativo, è più per noi stessi, dobbiamo ambire a fare del nostro meglio e cercare di vincere. La Juventus ha grandissimo entusiasmo e leggerezza, ha le mani sullo scudetto. L’anno scorso qui ha perso, ma non l’ha affrontata con grandissima determinazione. E’ una squadra che ha la facilità, a differenza nostra, di affrontare certe partite in questo momento della stagione”.
Deciderà qualche giocatore da acquistare in fase di mercato? “Io alleno i calciatori. E’ prematuro in questo momento parlare di campagna acquisti e di mercato. L’obiettivo primario è la Champions, poi si inizierà a parlare di altre situazioni. Non ne ho parlato neanche con la società. Poi è normale che l’allenatore è importante nelle scelte che si fanno, gli altri capiscono meglio me, quello che voglio”.
Sembra che la rivalità tra la Roma e la Juventus si sia attenuata, lo ha notato? “Io credo che possa essere anche cambiato come sensazioni, ma sul campo non esistono amici, compagni, colleghi, figli e fratelli. Dobbiamo avere il desiderio di prevalere. Quando si è dentro bisogna dare sempre il massimo e cercare di prevalere su ogni avversario”.
Che segnale sarebbe fare 6 punti in queste due partite? “E’ il nostro obiettivo, poi il campo dà le risposte. L’obiettivo è fare 6 punti, chiudere il campionato alla grande, portare più punti a casa. Conta solo chi vince, non la differenza di punti. Però cercheremo di portare a casa i 6 punti, è giusto farlo, per rispetto generale e perché vogliamo farlo”.
Dopo questa stagione la Roma è più vicina alla Juve? “Sì, è cresciuta sotto tanti punti di vista. In campionato siamo in ritardo, in Champions abbiamo fatto meglio. Ma c’è ancora tanta strada e tanto lavoro, loro non lasciano nulla al caso, non muoiono mai. Sono rimasti attenti, concentrati e hanno fatto i fatti”.
Qual è la sua idea sulle squadre B? “Io sono nettamente favorevole, è ovvio che allenando una grande squadra sarebbe un grandissimo vantaggio per far crescere i giovani, ma non mi fermo qui. Deve essere un valore aggiunto per la Lega Pro, saranno conosciuti i nostri giovani ma verranno seguiti anche gli altri giovani, deve essere una vetrina per i campionati inferiori. Ci devono essere le regole giuste per non ledere le squadre di B e C. Sono per il cambiamento e l’innovazione. In Spagna i giovani sono cresciuti, arrivano in prima squadra con qualcosa in più. A me piace, sono completamente d’accordo”.
Al termine di questa stagione si sente di pretendere qualcosa in più come obiettivi di mercato? “I conti non li faccio io. Lo ribadisco: il fatto che noi dobbiamo ambire a sempre meglio è giusto, lo possiamo fare. Dobbiamo ambire a migliorare quanto fatto in campionato. Dobbiamo rifare ancora meglio quanto fatto quest’anno. E’ normale che da parte dell’allenatore c’è sempre il desiderio e l’ambizione di migliorare. Insieme si cercherà di trasmettere gli obiettivi generali”.
Potrete visionare il video della conferenza alle ore 16:30 circa.