Hai voglia a dirti che lo Spauracchio ha una testa, due gambe, di cui una forse menomata, due piedi, anzi uno, il sinistro, come tutti i comuni mortali calcianti. A strapazzare la Roma vista a Bologna basterebbe il sagomato di Messi. Il Camp Nou può diventare l’inferno, sterminato in ampiezza quanto lo spazio di un incubo. Puoi perdere la strada di casa e restare nella terra di nessuno ad abbaiare alla luna, come è capitato al cane di Perotti a Casal Palocco, e speriamo non si tratti di una fosca allegoria di quanto succederà domani sera.
Non avendo la certezza del gioco, la Roma dovrà puntare una volta di più sui suoi capitani contagiosi. Alisson, Fazio, Kolarov, De Rossi e Dzeko su tutti. Barcellona come Londra. L’assenza di Nainggo sarebbe, in questo senso, una disgrazia insopportabile e non compensabile. Monchi, mai così loquace come in questa lunga vigilia, dice che la Roma dovrà affidarsi alla sua filosofia. La speranza è che ne abbia una.