Un derby teso, sentito, tra rumori ed emozioni: in una parola, un derby vero. Un derby di nuovo colorato dalle due Curve. Le bandiere della Sud, la coreografia della Nord. C’è chi ha gioito e chi ha sofferto, inevitabilmente, ma tutto nell’ambito di una sana rivalità sportiva. Ha funzionato il dispositivo di sicurezza predisposto dalle istituzioni, sin dai varchi di prefiltraggio, senza creare disagi particolari. Dentro, poi, con la Sud tornata in massa allo stadio dopo l’abbattimento delle barriere, non c’è stato alcun problema di ordine pubblico. Persino gli odiosi petardi, che in passato rimbombavano ferocemente all’Olimpico, non sono scoppiati, dopo essere stati individuati durante i controlli per le tifoserie. E’ stata una serata di calcio e tifo, come del resto all’andata, al netto degli insopportabili ululati per Rudiger da una parte e Lukaku dall’altra. Nel derby d’andata erano state abbassate le barriere, nel derby di ritorno sono state tolte totalmente. Il secondo provvedimento è scattato dopo il superamento del primo esame. I derby, continuando così, si potranno riprogrammare alla stessa maniera della Coppa Italia.
I ROMANISTI – Doveva essere un rientro in grande stile, dopo 19 mesi di esilio volontario. E così i rappresentanti della Curva Sud si sono dati appuntamento davanti al Ponte della Musica, per percorrere tutti insieme il vialone che porta dritto dentro alla Curva. I 400 romanisti, a cui si sono uniti spontaneamente altri tifosi, sono entrati senza problemi allo stadio. Erano le 19.30, è partito tutto un altro spettacolo. (…)