Mentre Sean Cox, il tifoso britannico aggredito nel giorno di Liverpool-Roma, continua a lottare tra la vita e la morte in coma farmacologico dopo l’operazione alla testa per ridurre l’emorragia, le indagini delle autorità inglesi e italiane continuano a ritmo spedito. In seguito all’interrogatorio (nel corso del quale i due indagati hanno affermato di non aver colpito la vittima) i reati contestati ai due tifosi romanisti sono stati ridimensionati. Cade l’accusa di tentato omicidio: il ventunenne Filippo Lombardi, studente e impiegato in una società di telefonia, è indagato per «lesioni gravissime» e “violent disorder”, accusa quest’ultima di cui è chiamato a rispondere anche il ventinovenne Daniele Sciusco, che lavora come magazziniere in una farmacia. Si tratta di un reato istituito dalla Thatcher dopo i fatti di Hillsborough, quando il giorno della semifinale di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest 96 tifosi furono uccisi. Sciusco era già noto, almeno alla giustizia sportiva. Era infatti stato «daspato» dopo gli scontri avvenuti a Roma, al Circo Massimo, in occasione della finale degli europei giocata tra l’Italia e la Spagna del 2012, anche se nel procedimento penale che ne era scaturito era stato assolto. In attesa della prima udienza, che si terrà il 24 maggio, la polizia inglese rende noto anche un terzo nome, quello di Edoardo Ranalli, ventottenne: si è dichiarato colpevole del lancio di monetine e dovrà pagare una multa salata pari a 415 sterline, evitando così una settimana di carcere. Non solo romanisti: le indagini dimostrano infatti che anche un sostenitore del Liverpool era armato di martello. Oggi la polizia inglese invierà i rapporti alla Uefa e alle due società, intanto stamattina al Viminale si terrà il tavolo tecnico al quale parteciperanno, oltre alla Roma e al Liverpool, anche Figc, la Polizia di Stato, Scotland Yard e Uefa. Obiettivo cercare di gestire al meglio l’ordine pubblico in occasione della partita di ritorno del 2 maggio all’Olimpico. Sul tavolo misure di sicurezza straordinarie da adottare: duemila gli agenti che saranno schierati sulle strade di Roma a fronte dei cinquemila supporters dei Reds attesi nella Capitale. Tra loro 800, anche mille soggetti appartenenti all’area più dura della tifoseria inglese: si teme che alcuni possano arrivare in anticipo e e riversarsi al Concertone del 1° maggio a San Giovanni. Intanto la Roma ha twittato: «Questo per noi non è il momento di parlare di calcio. Le nostre preghiere sono per Sean Cox e perla sua famiglia. La sua guarigione,e la sicurezza di tutti i tifosi che assistono a una partita di calcio, sono le uniche cose che contano adesso». A prendere le distanze dai fatti di Liverpool anche la sindaca Virginia Raggi: «Ciò che è accaduto è inaccettabile e quanto di più distante dai valori dello sport. Roma condanna con forza ogni forma di violenza. Prendiamo le distanze da questi vergognosi episodi. Siamo vicini a Sean Cox e alla sua famiglia».
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