«Non lavoro solo su un nome, abbiamo diverse possibilità. Il caso di Mahrez è diventato di dominio pubblico, altri no». Se non è un ultimatum, poco ci manca. Il d.s. romanista Monchi, nel corso della presentazione di Hector Moreno, manda un messaggio chiaro al Leicester, che ancora non ha accettato la proposta giallorossa per l’esterno franco-algerino, individuato come sostituto di Salah. «Abbiamo fatto due offerte – ha proseguito Monchi – la seconda la riteniamo giusta e ci siamo fermati, valutiamo altre opzioni. Non esiste una percentuale di riuscita, la trattativa va in porto o no: Mahrez è una delle opzioni, non l’unica. Potrebbe essere l’ultima offerta, stiamo valutando altre opzioni».
Strategia? La palla ora passa al Leicester perché la Roma, forte di un accordo col calciatore, ritiene di aver fatto tutto il possibile: l’ultima offerta, bonus compresi, si avvicina a 40 milioni di euro. Una cifra che la società inglese, che ha visto sfilarsi una dopo l’altra le squadre interessate (Arsenal e Marsiglia su tutte) a Mahrez, non potrà non prendere in considerazione: la situazione potrebbe sbloccarsi nella prima settimana di agosto. Monchi comunque non ha fretta, consapevole della bontà dell’offerta e allo stesso tempo di avere messo a disposizione di Di Francesco una squadra già molto competitiva.
L’altro obiettivo per completare la rosa potrebbe essere un quinto centrale difensivo da affiancare ad Hector Moreno, presentato ieri, Juan Jesus, Fazio e Manolas, in attesa del rinnovo del contratto e di un adeguamento di stipendio, dagli attuali 1.8 milioni a 3. Il difensore greco (graziato insieme a Dzeko dalla Fifa che li ha solamente multati per la rissa al termine di Bosnia-Grecia dello scorso 9 giugno) non giocherà domani contro la Juventus (ore 22, diretta televisiva su Mediaset Premium) a causa della botta alla spalla destra ricevuta contro il Tottenham, che lo costringerà ad una settimana di lavoro atletico. Durante la tournée americana ha parlato più volte con Monchi e con il presidente Pallotta, assicurando di non avere un accordo con altre squadre, dopo aver fatto saltare la trattativa già chiusa con lo Zenit, che poi ha portato alla cessione di Ruediger al Chelsea.
«Kostas ad oggi resta, e resterà per molto tempo nella Roma. Si lascia intendere che non rinnovi il contratto, ma non mi risulta ed è felice di essere qui. Un altro centrale? La priorità è l’esterno destro, poi avremo un mese circa per verificare se siamo contenti della rosa: non dobbiamo essere frettolosi». Soddisfatto del lavoro del d.s è James Pallotta. «I calciatori – le parole del presidente – credono sia il loro anno. L’arrivo di Monchi è stato un dono dal cielo, ero convinto che andasse fatto un cambiamento perché avevo perso fiducia nel mio direttore sportivo. I primi due anni sono stati ottimi, ma avremmo dovuto costruire su quelli e invece lui continuava a fare scambi. Spalletti lo amavo, ma alla fine voleva solo litigare con la stampa. Su Di Francesco, invece, sono tutti d’accordo: è bravo. Lo stadio? Se non riuscissi a ottenere l’ok, allora qualcun altro dovrà prendersi la briga di farlo al posto mio, ma non voglio vendere il club».