Nel preciso istante in cui Kostas Manolas ha deciso di restare a Trigoria, Toni Rüdiger ha chiuso le valigie direzione Londra. «Sliding doors» di una storia nata due anni fa e chiusa quest’estate, quando la Roma ha scelto di cedere uno dei due. Monchi lo ha fatto a malincuore, costretto dal bilancio; il suo predecessore Sabatini aveva preso il tedesco dallo Stoccarda convinto di aver trovato il compagno adatto di Manolas. Forti, rapidi, potenti, esplosivi dal punto di vista muscolare e caratteriale, europei, e quindi non costretti a lunghi viaggi intercontinentali nelle soste. Una sorta di coppia perfetta. Lo sono stati, per due anni e più di 50 partite, poi le vie del mercato li hanno separati. Sembrava Manolas quello destinato a partire e Rüdiger quello destinato a restare – per età, duttilità e lunghezza del contratto –, invece il no di Kostas allo Zenit e la corte serrata di Conte a Toni hanno cambiato le carte in tavola. E chissà che alla fine non cambino anche stasera: il difensore del Chelsea è atteso titolare, quello della Roma più in panchina che in campo. Sfida, dal primo minuto, rimandata. L’amicizia no. Quella resta. I social, in questo senso, aiutano. Rüdiger è attivissimo, Manolas un po’ meno, ma si sentono spesso. Tifano l’uno per l’altra e non è facciata, come dimostrano i «like» su Instagram. Oggi, per la prima volta, il tedesco tornerà all’Olimpico da avversario e magari sarà pure l’occasione per chiarire i presunti «buu» razzisti che gli sarebbero stati rivolti da una parte dei suoi ex tifosi a Londra. In attesa che la Uefa prenda le sue decisioni, Rüdiger sarà salutato da tutti gli ex compagni, il «rompiscatole, quello che strilla sempre» (definizione di sei mesi fa) Kostas in testa. Nello spogliatoio erano tra i più vivaci, anche se Manolas non si è mai avvicinato ai livelli raggiunti dal difensore del Chelsea con i suoi balletti.
RIVALI – La musica stasera sarà quella della Champions. Rüdiger più sereno, non fosse altro perché appena arrivato, anche se nel Chelsea imporsi è più difficile che a Roma; Manolas più teso, tra l’infortunio da archiviare, un Mondiale da conquistare e un contratto da rinnovare. Quando, non si sa. Si sa però quello che i due amici vogliono: battersi. Al 90’ ci saranno ancora scherzi e battute, in pubblico e in privato, prima sarà solo battaglia. Avrebbero potuto combatterla insieme, le scelte di una notte di inizio estate hanno cambiato tutto.