Un inferno. Ieri è scoppiato un inferno sull’asse Roma-Atene-San Pietroburgo. L’affare Manolas è saltato, il greco non va più alla corte di Roberto Mancini allo Zenit. La Roma non incassa i quaranta milioni (compresi bonus) che aveva pattuito con il club russo e i dirigenti a Trigoria sono su tutte le furie. Ieri il difensore non si è presentato alla visite mediche organizzate per lui dal club russo presso la clinica Villa Stuart, con un medico inviato appositamente dalla Russia. Nella notte il suo procuratore aveva rilanciato rispetto all’accordo già raggiunto sull’ingaggio di quattro milioni a stagione, chiedendone cinque. Il giocatore ha giustificato il suo no con la richiesta del pagamento in euro e non in rubli, ma la realtà è che dopo aver fatto l’accordo e aver parlato per un mese con Mancini del suo impiego, dei soldi, delle prospettive della squadra, ha tradito anche la fiducia dell’allenatore, che dopo questo dietrofront non vuole più sentire parlare di lui e sta già cercando un altro difensore centrale. Dietro la decisione di Manolas ci potrebbe essere il Chelsea, perché nelle ultime ore il difensore greco ha ricevuto una telefonata di Conte. Ma la Roma, spiazzata dalla decisione del giocatore, al momento non ha nessuna nuova offerta per Manolas, che praticamente aveva già ceduto allo Zenit e che comunque resterà sul mercato. Difficile che il greco possa restare in maglia giallorossa, tra l’altro Monchi in quel ruolo ha già acquistato Moreno.
DIETROFRONT – Doveva essere il giorno della firma. L’ultima telefonata con Mancini c’era stata martedì, sembrava essere tutto a posto. Ma sul filo di lana Manolas ha detto “no” allo Zenit. Il pranzo tra il suo agente e i dirigenti russi per provare recuperare in extremis un accordo non ha portato ad alcun risultato utile. Le valutazioni sul cambio dai rubli all’euro che sfavoriva il difensore, sembra essere un pretesto, per un ripensamento che riguarda le valutazioni su un campionato dove andrebbe a giocare che lo porterebbe lontano dal calcio che conta. Alla fine Manolas ha preferito non andare più a giocare in Russia. Per avvalorare la sua decisione, ieri mattina il greco ha messo un like sull’immagine sociale della nuova maglia da trasferta della Roma. Nessuno ha comunicato ai dirigenti giallorossi che la trattativa è saltata e tra i due club l’accordo era stato definito. E’ chiaro che il mancato introito di quaranta milioni crea problemi alla Roma, che difficilmente otterrà tutti quei soldi se cederà Manolas altrove. I russi accompagnati da Cinquini sono ripartiti infuriati da Roma ieri pomeriggio abbandonando l’idea di portare in Russia Manolas. Che ieri è volato da Fiumicino ad Atene e trascorrerà gli ultimi giorni di vacanza in Grecia.
PAREDES SÌ – Mentre Leandro Paredes è pronto a partire per la Russia la prossima settimana. Le due operazioni erano disgiunte. L’accordo per il centrocampista argentino è stato confermato: alla Roma andranno 25 milioni, un ingaggio di 4 milioni a stagione per il giocatore, che lunedì sosterrà le visite mediche a Villa Stuart. Mancini lo affiancherà ad altri due argentini, uno sarà Driussi.