Le pressioni di Mihajlovic, la flessione di Ljajic, il rischio che sul giocatore messo nel mirino piombino altri club allettati non solo dall’ipotesi di mettere in rosa un elemento di indubbia qualità tecnica. Anche la formula dell’operazione ingolosisce, dal momento che la Roma per Juan Iturbe sembra farsi andare bene la formula del prestito con diritto di riscatto. Tutte variabili che impongono alla società immediatezza nei tempi, sull’operazione che può portare il paraguaiano, che al Toro ha già detto sì, in granata. Alla Domenica Sportiva il tecnico è tornato a ribadire, con forza, la necessità di investire: «Con la società c’è piena sintonia – ha attaccato l’allenatore del Torino -. Vediamo se riusciremo a prendere qualche elemento che possa portare qualità, personalità e fisicità, anche se il mercato di gennaio non è facile. Abbiamo tentato qualcosa anche l’estate scorsa, ma alcuni profili che ritenevamo adatti a noi non ce li hanno dati: ora vediamo che succederà. Di sicuro dopo sei mesi alla guida dei granata ho le idee chiare su dove intervenire. Ci manca ancora qualcosa se vogliamo competere e ad andare in Europa che, sia chiaro, resta il nostro obiettivo».
NUOVE ACCELERATE – E allora in quale direzione deve muoversi, il ds Gianluca Petrachi, per avvicinarsi alle firme per Iturbe? Tutte le strade portano a… Roma. Eh sì, perché l’affaire Iturbe è solo uno tra i tanti discorsi in piedi tra Torino e la Capitale. L’unico ex giallorosso per il quale è già stato onorato il pagamento è Adem Ljajic (8,5 milioni più 0,5 di bonus). Per Leandro Castan e Iago Falque, invece, i discorsi sono ancora in piedi. Per lo spagnolo c’è un’intesa per il riscatto del cartellino superiore ai 6 milioni di euro. Sul difensore, invece, c’è in ballo un gentlemen’s agreement che può portare alle strette di mano tra Toro e Roma per una cifra vicina ai 4 milioni. I discorsi, essendo i medesimi i soggetti in causa, non possono che finire per intrecciarsi. Dal canto loro i giallorossi aprono alla partenza di Iturbe con destinazione Torino, ma pretendono che Cairo si impegni a versare l’intero importo del cartellino di uno tra Iago oppure Iturbe. Considerato che il cartellino del paraguaiano ha una valutazione che oscilla tra i 10 e i 15 milioni di euro (i giallorossi lo avevano pagato al Verona circa 26 milioni), è sulla definitiva acquisizione di Iago Falque che si concentrano i granata. Che a loro volta chiedono alla Roma uno sconto sulla valutazione fatta a suo tempo per lo spagnolo. La trattativa è insomma nel pieno sviluppo, e nemmeno tanto indirettamente coinvolge pure Castan: rilevare subito Iago, fissare il riscatto del difensore brasiliano e ricevere Iturbe in prestito con diritto di riscatto. Questo, allo stato dell’arte, il quadro che si disegna sull’asse Torino-Roma. Le prossime mosse spettano a Cairo e Petrachi, i quali per le ragioni trattate all’inizio sanno di dover fare alla svelta, per trovare la quadratura del cerchio con il club di proprietà americana. Il 3 gennaio scatterà il calciomercato, e l’8 Mihajlovic e i suoi saranno al Mapei Stadium per affrontare il Sassuolo, nell’ultima giornata del girone d’andata del campionato. Una gara che il tecnico serbo confida di poter affrontare con Iturbe nell’elenco dei convocati.
OBIETTIVO PUNGERE – L’attaccante esterno – occhio pure all’alternativa Biabiany, al quale Pioli sembra si stia decidendo a concedere il via libera -, non è l’unica priorità sul mercato, per i granata. Mihajlovic punta Iturbe per togliere il senso di inamovibilità a Ljajic e dare stimoli forti pure a Iago e Boyé (Martinez sembra al passo d’addio), ma vuole pure un interno, nell’ottica di “pungere” Marco Benassi e Daniele Baselli a dare di più. Piace tanto Lucas Castro, sul quale il Chievo spera di alimentare un’asta che possa far lievitare una valutazione attuale data attorno ai 5 milioni. In questo caso l’alternativa è rappresentata da Alberto Grassi, pronto a muoversi visto che nell’Atalanta ha poco spazio. Bene ribadire che Grassi lo si tratta con il Napoli, dove gioca quel Lorenzo Tonelli che pure il Toro valuta, per la difesa. Assieme a Jozo Simunovic del Celtic e Domagoj Vida della Dinamo Kiev. Su quest’ultimo, in proposito, entro fine mese i granata aspettano una risposta chiara: vuole il Toro, il centrale che gioca in Ucraina, oppure non deroga da un club che disputa le Coppe? Tipo il Napoli, che su Vida ha di recente preso informazioni.