Il 5 dicembre può passare alla storia come il martedì grasso della Roma. Nello stesso giorno, infatti, il club potrebbe tagliare due traguardi importantissimi, per il prestigio, il futuro e il portafoglio. Di Francesco può staccare il pass per gli ottavi di Champions League, facendo fuori il più blasonato Atletico Madrid, che dovrà tentare l’impresa a Londra per evitare l’amaro finale. Il sorteggio di Nyon non ha impedito ai giallorossi di essere i protagonisti, forse inaspettati, di questo girone di ferro e ora manca l’ultimo ostacolo, il più semplice sulla carta, per ottenere la qualificazione. Sarebbe il modo migliore per accrescere la dimensione europea del gruppo, ma non solo. In palio c’è un tesoretto da oltre 15 milioni di euro: il pass per gli ottavi porta da solo 6 milioni, a cui aggiungere 1,5 milioni in caso di vittoria (500 mila per il pari), gli incassi del botteghino che tra stasera e la super sfida casalinga del prossimo turno garantirebbero circa 3-4 milioni, più i bonus degli sponsor. Il market pool, poi, continuerebbe a riempire le casse di Trigoria: già sono sicuri 19,2 milioni, ossia il 35% della primafetta da 55 milioni che va divisa con Napoli e Juventus in base al piazzamento del passato campionato, la seconda parte dipende dal percorso delle italiane.
Se Sarri esce di scena e Di Francesco e Allegri vanno di pari passo, alla Roma potrebbero toccare altri 27,5 milioni. Se vanno avanti tutte e vengono eliminate allo stesso turno, la cifra calerebbe a 18,3. Ma Pallotta oggi avrà un altro motivo per leccarsi i baffi: 5 anni, 3 sindaci, 1 commissario, 2 conferenze dei servizi dopo la scelta del terreno di Tor di Valle, otterrà il fatidico sì per il nuovo stadio. Se ne parla dall’era Viola, ora i tempi sono maturi. Ma è solo l’inizio di un nuovo iter che porterà alla posa della prima pietra, entro il 2018, con l’obiettivo al più tardi nel 2021-22. Milioni di sogni possono realizzarsi oggi, un martedì grasso in anticipo.