Se fare tredici nel totocalcio è passato di moda per i fanatici del gioco
, dato che ora il punteggio massimo del concorso è il quattordici e i premi in palio sono diventati meno remunerativi rispetto a qualche anno fa, lo stesso discorso non può valere per la Roma.
L’Associazione Sportiva Roma. Già, perché fare tredici questa domenica significherebbe aggiornare i libri e gli almanacchi di storia. Nessun titolo in più in bacheca, ma un primato da raccontare e da mettere agli atti. Ovvero, nel caso la formazione capitolina facesse tre punti contro il Cagliari, arriverebbe la tredicesima vittoria di fila in casa in campionato tra il torneo passato e quello attuale.
Una striscia lunga, che eguaglierebbe le 13 affermazioni tra le mura amiche della Roma di Campo Testaccio del 1930, ottenute tra Roma-Triestina 5-0 del marzo 1930 e Roma-Casale 3-1 del novembre 1930. Era la squadra allenata dall’inglese Herbert Burgess, capitanata da Attilio Ferraris IV e formata da tanti calciatori di livello. Guido Masetti, Rodolfo Volk (poi capocannoniere con 30 gol), Cesare Augusto Fasanelli, Renato Bodini, Raffaele Costantino, Mario De Micheli. Alcuni di loro protagonisti nella famosa “Canzona” di Testaccio.
A distanza di 87 anni, “gli undici atleti” che “Roma chiamò” sono diversi e per la maggior parte di nazionalità straniera. Ma il passaporto nel calcio di oggi conta poco. “Conta vincere le partite”, ripete a più riprese il tecnico toscano Luciano Spalletti. Wojciech Szczesny, Antonio Ruediger, Kostas Manolas, Federico Fazio, Bruno Peres, Daniele De Rossi, Kevin Strootman, Leandro Paredes, Emerson, Radja Nainggolan, Edin Dzeko, Stephan El Shaarawy, Francesco Totti sono “calciatori forti” e negli ultimi tempi stanno garantendo gol e successi come i predecessori che sfiorarono uno scudetto di tanto così sempre a vantaggio della Juventus.
La Roma di allora superò in serie Triestina, Milan, Pro Vercelli, Lazio, Livorno, Modena, Pro Patria, Torino, Padova, Alessandria, Napoli, ancora Pro Patria e Casale. Tredici. Quella di oggi ne ha collezionate dodici con Torino, Napoli, ChievoVerona, Udinese, Sampdoria, Crotone, Inter, Palermo, Bologna, Pescara, Milan, ancora ChievoVerona.
Per completezza di informazione, il traguardo delle 13 vittorie interne è stato già celebrato da alcuni organi di stampa dopo il 3-1 ottenuto con il Chievo il 22 dicembre scorso, paragonato proprio con il filotto della squadra giallorossa degli Anni 30.
Tuttavia, il conteggio riportato dai quotidiani prevedeva anche l’ultimo derby vinto contro la Lazio con i gol di Strootman e Nainggolan, partita fuori casa come da calendario stilato dalla Lega Calcio. Lazio-Roma 0-2. Di fatto, tredici partite vinte sul terreno dell’Olimpico perché la stracittadina non cambia casa se a ospitare l’evento c’è la Lazio o la Roma. In realtà, per le statistiche il match va considerato comunque in trasferta.
A maggior ragione se paragonato con la Roma di Testaccio, che il derby fuori casa lo disputò allo stadio Nazionale e non nel contesto casalingo di Campo Testaccio. Un Lazio-Roma del 24 maggio 1931 finito 2-2 con tanto di rissa a bordocampo tra il difensore romanista De Micheli e il generale Giorgio Vaccaro. Ma questa è un’altra storia. La storia, quella delle tredici vittorie consecutive in casa, può scriverla la Roma vincendo. Domenica 22 gennaio 2017, contro il Cagliari, allo stadio Olimpico.