Il mercato è come un’onda impazzita, difficile da capire, più ancora da governare. Sino adesso è stato fiacco, banale, zavorrato dai problemi economici delle società. Ma è stata sufficiente una scintilla per provocare l’incendio. E non è un caso che a scatenare l’inferno siano Inter e Roma, rivali domani sera alla riapertura del campionato e in competizione con la Lazio per il prestigio e i soldi della Champions League. Gli affari di gennaio possono condizionare la corsa all’Europa. L’Inter ha chiuso il cerchio su Rafinha, la Roma invece perde i pezzi ed è ancora un mistero capire come i giocatori in partenza saranno sostituiti. Così, a prima vista, sembrerebbe che Spalletti stia meglio di Di Francesco. Ma da qui alle 23 del 31 gennaio molto può succedere. Intanto si muovono giocatori per oltre 100 milioni di euro. L’accordo tra i nerazzurri e il Barcellona per il figlio di Mazinho, canterano della Masia, che arriva in prestito gratuito con diritto (e non obbligo) di riscatto per 35 milioni di euro più 3 di bonus è fatto. Difficile immaginare che Rafinha, in appena sei mesi, possa indurre l’Inter a un investimento così oneroso, considerato che dopo tutti i problemi fisici che ha dovuto affrontare, ha giocato la prima partita solo tre giorni fa. Ma intanto è un bel rinforzo perché può giocare sia trequartista che diventare un’alternativa a Candreva e Perisic sulle fasce. Rafinha si presenterà tra domani e lunedì con un bel carico di entusiasmo. Brozovic e Joao Mario restano a maggior ragione sul mercato e Gabigol è a un passo dal Santos (in prestito).
A Roma l’input di Pallotta è chiaro: cedere per migliorare i conti. La Roma sino a dicembre lottava per lo scudetto, ora potrebbe perdere uno dei suoi migliori giocatori: Nainggolan o Dzeko? La trattativa per il belga con i cinesi del Guangzhou Evergrande allenato da Fabio Cannavaro è ripartita. Il difensore campione del mondo riprova a pescare in Italia: l’anno scorso aveva offerto 50 milioni alla Fiorentina per Kalinic, stavolta la stessa cifra potrebbe servire per Nainggolan. La differenza è sostanziale: Kalinic rispose picche, il Ninja è intrigato dai soldi, 13 milioni netti a stagione. Il problema della Luxury tax si può aggirare con la fantasia: prestito da 6 milioni, obbligo di riscatto a 44. Ma contemporaneamente i giallorosso sono stati messi sotto assedio dal Chelsea. I Blues di Conte hanno un accordo da 20 milioni (più 5 di bonus) per il laterale Emerson Palmieri e nella stessa trattativa hanno offerto 25 milioni più il prestito di Batshuayi per Dzeko. A 30 si potrebbe chiudere. La Roma, che a primavera rischia sanzioni perché non ha rispettato gli accordi del fair play finanziario, è pronta a cederne uno, non tutti e due. Rientrare va bene, smontare la squadra di Di Francesco no.