Cosa fai a Capodanno? Chi non s’è mai sentito porre questa domanda. La Roma a Capodanno gioca, non compra. Non va al mercato, a meno che non sia il mercato ad andare da lei. Sassuolo e Atalanta, poi si vede se squilla il telefono di Monchi. E, nel caso, come squilla e per chi squilla. Perché quando il direttore sportivo, nell’intervista alla Gazzetta di un mese e mezzo fa, diceva che «a gennaio non faremo niente, saranno i giocatori meno impiegati i nostri rinforzi», non lo diceva solo per mettersi sottopalla a livello comunicativo.
MENO TURNOVER – La strategia è questa, al netto delle telefonate di cui sopra, ovvio. E pure dei possibili accorgimenti tattici di Eusebio Di Francesco. La Roma non ha nei programmi ritocchi all’organico. Vuoi perché la società non sente l’esigenza di appesantire fin da ora i prossimi bilanci, anche se con operazioni finanziarie a lungo termine. Vuoi perché Monchi ritiene l’organico all’altezza così come l’ha costruito in estate, anche al lordo delle mancate risposte ottenute fin qui da molti dei nuovi. Dunque: fermi tutti. A meno che non sia un giocatore a chiedere la cessione. O che a Trigoria non arrivi un’offerta che metta il moto il discorso entraesci, una pedina che va e un’altra che arriva. E qui c’è la seconda parte del discorso. Perché adesso che il turnover, per ragioni di calendario e causa eliminazione dalla Coppa Italia, sarà più allentato, Di Francesco sarà molto più netto nelle scelte di quanto non sia stato fino ad oggi. Ed è qui, allora, che i vari Peres, Gonalons, Under e Moreno dovranno dimostrare di meritare la considerazione del tecnico e della società.
DA PERES A GONALONS – Prendi Peres, sul conto del quale sono arrivati interessamenti da club stranieri, portoghesi nello specifico, ma solo in prestito. E non è il tipo di operazione che interessa alla Roma. Peraltro una cessione a titolo definitivo sarebbe complicata, se non a fronte di un’offerta alta che eviti una minusvalenza, se è vero che il brasiliano è iscritto a bilancio per un valore di 12 milioni di euro. Solo così tornerebbe d’attualità, ad esempio, il nome di Vrsaljko, in uscita dall’Atletico Madrid e tanto caro a Di Francesco. Gonalons, poi. La considerazione di cui gode il francese dentro Trigoria è superiore, probabilmente, anche alla qualità delle prestazioni fatte vedere sin qui. Difficile, allora, che Monchi provi a stringere subito per Badelj: più facile che per il croato si lavori in ottica giugno. Under merita invece un capitolo a parte: nelle ultime settimane ha convinto Di Francesco, che non a caso gli sta concedendo spazio – seppur a partita in corso – con regolarità. L’ipotesi di un prestito ora pare lontana. Ma poi tutto dipende dal telefono. Quello di Skorupski, ad esempio, è già caldo. Il polacco vuole una squadra che lo faccia giocare con continuità: non sarà la Roma, che ora ha altri problemi.