L’agente FIFA D’Amico, ha fatto il punto sulla situazione del mercato della Roma.
Cosa pensa di questo calcio mondiale? “Mercato strano, iniziato in lentezza, dovuta anche al fatto che i club non trovassero l’accordo dei diritti tv. Peccato che Ronaldo sia arrivato dopo l’accordo sui diritti, perchè avrebbe portato più soldi. E’ un effetto che riposiziona l’interesse sul campionato italiano con un solo acquisto, tutte le società dovrebbero dare un contributo alla Juventus per aver dato questo contributo che giova a livello d’interesse sul nostro campionato”.
Il Milan si è rinforzato? “La cordata cinese non ha onorato gli accordi presi con Elliot, che c’era prima e c’è anche adesso. E’ come se uno prende un mutuo e poi non paga e la banca si riprende la casa. Elliot ha ritenuto opportuno restaurare la casa e renderla più appetibile non solo per i tifosi e il valore del club, ma soprattutto per riposizionarla in un ambito nazionale che possa attrarre investitori. Paolo Scaroni prima era nel cda del Milan, ora è il presidente, l’opera di maquillage a livello di immagine ha fatto sì che il Milan godesse di quell’immagine che le era consona quando Berluconi era presidente. Il livello delle persone coinvolte è diverso rispetto a quello che c’erano prima. La decisione della Uefa ha avuto un peso il vedere l’uscita di scena di un soggetto che aveva mostrato molte ombre”.
Come è andata nei casi di Malcom e Zaza? “Sono due situazioni diverse, non voglio dare giudizi perché andrebbero conosciuti tutti i carteggi e le situazioni. Di sicuro quando si ha il consenso del club ma non hai in mano le carte firmate del giocatore l’affare non può dirsi conclusa. La mia idea è che la Roma avesse un accordo con il club ma che il contratto del giocatore sarebbe stato firmato dopo le visite mediche. Il giocatore ha dato ok di massima ad un accordo che gli andava bene, poi è arrivato l’interesse del Barcellona che ha cambiato l’idea del giocatore. E’ la mia idea, sono cose successe molte volte. Finché non hai tutte le carte in mano non bisogna parlare, la diffusione di una notizia anticipata può vanificare il lavoro fatto. A volte può cambiare idea anche la società, magari due club hanno un accordo ma se viene fuori un’opportunità di mercato per una società che può prendere un giocatore equivalente a costo minore a quel punto l’affare non si fa più. Per diffondere determinate notizie a volte è meglio aspettare. C’è un calciomercato anche nell’ambito dei giornalisti, che sono la vera opinione pubblica. Il valore della carriera di un giornalista viene verificato dalla sua attendibilità e dalla velocità su come arriva sulla notizia. Il loro lavoro è diventuato più difficile, prima bastava avere canali speciali, adesso anche loro vengono sovrastati dalla velocità e dalla quantità di informazioni che ci sono. Corrono il rischio di prendere dei buchi. Una volta la credibilità di un giornale, secondo me, era data dalla veridicità delle notizie che dava. Oggi siamo così invasi, che la gente non ricorda più una notizia vera o falsa scritta una settimana prima. Il valore del giornalista oggi sta nella qualità con cui fa il suo lavoro, oltre alla sua bravura nello scrivere”.
Cosa pensa del mercato della Roma?
“Ha operato molto bene, ha saputo vendere e comprare benissimo. L’operazione Alisson è stata un capolavoro e poi lui è una bravissima persona. Il caso Malcom è una cosa che succede, quando uno è così coinvolto nelle trattative… Poi non è che ha perso Messi, magari diventerà un giocatore fenomenale però sono cose che succedono”.
A parte Cristiano Ronaldo, quale è stato il grande colpo? “Carlo Ancelotti al Napoli. Riportato in Italia è equivalente ad aver preso un supercampione. E’ l’allenatore che ha sdoganato i problemi di De Laurentiis sull’impasse Sarri e a livello di progetto ha permesso ai giocatori importanti di rimanere. Ha creato un ulteriore impatto sul mercato, perché un giocatore che va a Napoli ci va per il piacere di essere allenato dall’allenatore più vincente che abbiamo”.
Real e Barcellona potrebbero fare offerte per giocatori di Serie A? “Sono dolci incubi. Florentino Perez ha detto che arriveranno grandi giocatori a Madrid e dopo aver ceduto Ronaldo sarà così. La popolarità del presidente dipende non solo dalle vittorie ma da come vengono gestite le questioni di mercato”.
L’allenatore è fondamentale… “Fare l’allenatore non è mai facile. Quando finisce il calciomercato, ovvero i verbi acquistare e vendere, inizia uno più difficile, ovvero gestire. La fase dell’allenamento fisico è solo una parte della riuscita del tutto, devi gestire anche il gruppo e le menti individuali. Un allenatore deve essere anche un grande comunicatore. Gli allenatori piccoli, medi e grandi hanno forte stress, questgo è il motivo per cui arrivano a guadagnare come grandi campioni. Gli si affida la gestione di un gruppo da centinaia di milioni di euro, è come dare in mano un’azienda ad un amministratore delegato”.
Criscito è mai stato vicino alla Roma? “Ultimamente no, anche perché aveva espresso il desiderio di tornare nella città da cui era partito. Ci sono motivazioni anche familiari e personali. L’ho visto l’altro giorno a Genova dopo l’incidente e l’ho visto felice, quando vedo un giocatore felice non solo per l’aspetto sportivo sono contento. Borriello si sta allenando da solo, come ha fatto prima di quella di Cagliari”.
E Consigli? “Ne abbiamo parlato, c’è stato un contatto ma c’erano troppe variabili e abbiamo preferito rinnovare col Sassuolo”.