Curiosità e segreti sull’esterno d’attacco che piace alla Roma: dal rapporto con la Nazionale alla stima di Yaya Tourè: “Mi piace molto, può diventare il calciatore africano del domani”. Poi il feeling con Emery e l’exploit a Valencia.
Sofiane non ama le interviste: “Preferisco far parlare i miei piedi”. Riservato, timido. Tant’è che Laurent Courtois, suo ex compagno ai tempi del Grenoble, l’ha descritto così: “Finché non conosce bene le persone non si apre”. Meglio quando si integra: “Scherza, ride, si sente a suo agio…”. A volte introverso, ma con le idee chiare. Chiarissime. In una parola: anti-personaggio. Paragonato a Zidane per tutta la carriera. Perché in Francia “se vieni dal Maghreb vieni subito accostato a lui”. Confronti: “Siamo due giocatori diversi però, sia per stile di gioco che per caratteristiche”. Nessuna pressione: “Mai avuta, anzi”. Non più ‘le noveau Zidane’. Meglio “le petit professeur du dribble”. Soprannome di una vita che tutt’oggi lo accompagna.
L’Algeria, la storia e Yaya Tourè – Ha origini algerine, ma è cresciuto in Francia. “Ero il più piccolo di quattro fratelli”. Legatissimo alla sua terra e alla sua Nazionale. Prima le giovanili con les Bleus, poi la scelta definitiva: l’Algeria. E i motivi sono chiari: “Ho studiato la storia, quella del mio paese. E ai più giovani dico di scegliere la terra dei propri genitori, perché i loro nonni hanno sofferto molto per essere accettati”. Storia nella storia, questione di orgoglio e di attaccamento. Argomenti delicati. Feghouli, però, non si spaventa e ne parla a voce alta. Senza paura: “Ho fatto una scelta di cuore”. Prima i Mondiali, poi la Coppa d’Africa nel 2015. Nel mezzo il premio di giocatore africano del 2012, con la stima di Yaya Tourè: “Feghouli mi piace davvero tanto, è un super giocatore con una grande mentalità. Potrebbe essere il calciatore africano del domani”. Anche se per l’edizione del 2017 non è stato neanche convocato. “Minacciato da Mahrez? No, macchè! Riyad è un grande giocatore”. Tuttavia, la decisione di lasciarlo a casa è stata definita “incomprensibile” dai media algerini.
Obiettivo per l’attacco – E la Roma se la gode, osserva attenta. Perché Feghouli potrebbe essere il sostituto di Salah (partito per la Coppa d’Africa). Blitz di Massara a Londra per parlare col West Ham, l’offerta è di un prestito con diritto di riscatto a 10-12 milioni. C’è fiducia. E il profilo corrisponde: “Seguiamo Feghouli” ha detto Spalletti. Mentre Sofiane si definisce così: “Sono un giocatore in grado di fornire assist di qualità, posso segnare e giocare in diverse posizioni del campo”. Esterno classe ’89, anche trequartista. Con gli Hammers, almeno fin qui, ha giocato poco: 15 presenze stagionali, una sola rete (nel terzo turno d’Europa League). E pensare che aveva scelto la Premier “per sentirsi più completo”.
Oro del Mestalla, che feeling con Emery – Malino fin qui. Niente a che vedere col Valencia, 31 gol in 5 anni per un sogno realizzato: “Volevo giocare in Spagna! Mi hanno convinto subito”. Merito di un 3-0 sui Galacticos: “Andai a vedere una partita contro il Real Madrid, il Valencia vinse e capii che volevo andare lì”. Altro mondo rispetto al Grenoble, piccola realtà di Francia appena promossa in Ligue 1. “All’inizio mi sentivo un po’ spaesato”. Qualche mese all’Almeria, poi di nuovo al Mestalla. Protagonista pure in Champions: “Il gol contro il Bayern è stato uno dei più momenti migliori della mia carriera”. Gran feeling con Emery, suo ex allenatore oggi al Psg: “Voleva portarmi al Siviglia. Gli devo tutto, mi ha fatto crescere come persona e come calciatore. Mi ha capito! Entravo dalla panchina e segnavo, così mi ha schierato subito da titolare. Il Valencia ha fatto un errore a lasciarlo andare”. Sentenze. Feghouli is on fire, ma non vince nulla. Nessuna coppa, nessun trofeo: “E’ la mia più grande frustrazione”. Vuole vincere sempre: “Odio perdere!”. Col Valencia è finita male, il suo contratto era in scadenza e non ha voluto rinnovare. Risultato? Fuori rosa, l’anno scorso – da aprile – non ha più giocato. Tappa in Premier. Tante aspettative, tante promesse fin qui disattese. Ora una nuova chance?