Se nasci in un posto che si chiama Schoonhoven, 12.000 abitanti a un’ora di treno da Rotterdam, le strade dell’ambizione portano in due direzioni: l’industria locale dell’argento, tra le più famose d’Olanda, o la pittura, che ha dato i natali a due signori che si chiamano Glauber e Nauwincx. Rick Karsdorp ha scelto la terza strada, il calcio, seguendo l’esempio di Jan van der Hejiden, suo futuro compagno di squadra nato nel 1988. Rick se la cavava davvero bene, sin da piccolo, tanto è vero che il Feyenoord, la squadra per cui tutti fanno il tifo in quella provincia, l’ha chiamato dopo un provino all’età di 9 anni.
CRESCITA – Era il 2004 e la Roma ancora non poteva sapere che di lì a molti anni si sarebbe interessata (e non poco) a lui. Non era neppure facile accorgersi delle sue qualità di terzino perché all’epoca, come tutti i bambini, amava giocare in attacco. I primi allenatori lo piazzavano a ridosso della prima punta, come trequartista, intuendo di avere a che fare con un ragazzo dal piede delicato.
APPARIZIONE – E’ stato molto più abbagliante, Karsdorp, quando ha cambiato ruolo. E’ successo all’età di 16 anni, sempre nelle giovanili del Feyenoord. E così, nel momento di incrociare la Roma in Europa League a soli 19 anni, mentre i teppisti olandesi devastavano la Barcaccia di Piazza di Spagna, Karsdorp ha dimostrato di essere già pronto per il calcio dei grandi. Non era ancora sufficientemente maturo, chiaro, ma la personalità con la quale aggrediva la fascia destra, sia portando palla che sovrapponendosi, è saltata agli occhi di Sabatini, allora ds della Roma, e anche di Eusebio Di Francesco, che allenava il Sassuolo ma alle partite della Roma per affetto dava sempre un’occhiata. L’ultimo anno, sotto la guida di un ex terzino d’assalto come lui, cioè Giovanni van Bronckhorst, Karsdorp ha raggiunto il massimo delle sue possibilità olandesi. Intanto perché ha vinto il campionato, che il Feyenoord aspettava di festeggiare da 18 anni, ma anche perché è stato una locomotiva a vapore sempre accesa, su e giù, tra cross precisi e passaggi filtranti che hanno attirato l’attenzione di almeno tre club italiani: Roma, appunto, e poi Inter e Napoli. Ha giocato anche 3 partite intere con la nazionale. Il Feyenoord chiede 12 milioni. Ma forse Karsdorp li vale perché invece di essere d’argento come la sua città, il suo piede è d’oro.