Corre, corre Karsdorp. Il paragone che più si addice al terzino classe ‘95 è quello di locomotiva. Al Feyenoord lo lancia Fred Rutten, prima dell’era Van Bronckhorst; capisce subito che quel ragazzo compatto (184 cm per 80 kg) ed esplosivo può contribuire in maniera decisiva sulla fascia. Fino a quel momento, stagione 2014-15, Karsdorp ha giocato ovunque sulla mediana, persino da trequartista. Praticamente è nato con la casacca del Feyenoord addosso, gli scout del club lo hanno pescato al VV Schoonhoven, nella sua città natale, a 9 anni. Immaginate la scena: un campo immenso pieno di bambini, alberi spogli a far da orizzonte, e nebbia, molta nebbia. Non abbastanza per coprire quel bambino, che arriva al Feyenoord e vi svolge tutta la trafila giovanile.
ESORDIO IN EREDIVISIE – Corre, Karsdorp e nel campionato olandese, fa il suo esordio il 24 agosto 2014. Siamo all’80’, sostituisce l’esperto Mathijsen. Ovviamente è Van Bronckhorst (l’attuale tecnico del club olandese che nel ‘97 fu anche chiesto da Zeman per giocare nella sua Roma) che lo lancia con continuità sull’out di destra. Nelle giovanili era considerato l’erede di Clasie, ora in Premier League. Karsdorp ha una forte componente atletica, che gli consente di proporsi con grande continuità nei meccanismi di gioco del Feyenoord. Ha uno stile di gioco pratico, veloce, a pochi tocchi, favorito da una tecnica di base importante, glia del suo passato da centrocampista. La Roma di Monchi lo ha puntato e offre 12 milioni, che sono pochini, in confronto alla richiesta del Feyenoord (18 milioni) e al sorpasso dell’ex Spalletti con la sua Inter, che ne metterebbe sul piatto 15. Innamorato dei suoi tatuaggi, ha un lato romantico: sugli scarpini porta il nome della suafidanzata.
LA CONSACRAZIONE – Fine 2016 il ct Blind lo ha fatto esordire con la Nazionale orange (contro Francia e Bielorussia, per le qualicazioni mondiali), e forse è stata questa la stagione della sua reale consacrazione come astro nascente del calcio olandese. Gioca 30 gare da titolare nel campionato della storia per il Feyenoord che dopo 18 anni conquista il titolo. Non poteva bastare la Coppa d’Olanda alzata l’anno scorso, Rick Karsdorp e compagni, avevano bisogno della consacrazione definitiva. Avrebbero potuto festeggiare già nel derby contro l’Excelsior, ma un clamoroso “blackout” di gruppo gli ha fatto trovare una clamorosa e inaspettata sconfitta.
I NUMERI AL FEYENOORD – “De club van het volk” (il club del popolo) contro l’Heracles, nell’ultima giornata, ha regalato a Rotterdam una giornata di festeggiamenti. Il Feyenoord ha terminato imbattuto al De Kuip, in casa, e indovinate chi è il secondo giocatore più coinvolto nel gioco? Rick Karsdorp: per lui 55 tocchi ogni 90’. Van Bronckhorst ha cucito intorno a lui la manovra, lo ha usato per creare maggior densità e far partire con e cacia l’azione. Quest’anno “solo” 4 assist: pochi riseptto alla scorsa stagione, quando con 10 assist praticamente ha collezionato numeri da trequartista. Qualche tempo fa Johan Crujff aveva detto, deluso dalla prestazione della Nazionale: “L’Olanda è una pena per gli occhi e un dolore per il cuore”. Ma Rick Karsdorp no: la sua partenza da Rotterdam potrebbe migliorarlo ulteriormente e farne uno dei migliori terzini nel panorama europeo.