San Marco, raccontano, è il protettore degli scrivani. Magari è pure il protettore della Roma, se è vero che un ristorante così chiamato, in pieno centro, dietro la via Veneto della Dolce Vita, è stato il teatro dell’incontro tra Luciano Spalletti e tutto il management giallorosso. Non solo James Pallotta, dunque. A tavola, in una saletta riservata, c’erano l’a.d. Umberto Gandini, il d.g. Mauro Baldissoni, il d.s. Ricky Massara, l’uomo di fiducia del presidente, Alex Zecca. Di più: con le posate in mano c’era anche Franco Baldini, consulente di Pallotta, uomo sul quale il presidente ripone la massima fiducia per quanto riguarda le scelte tecniche. Una presenza, quella di Baldini, che doveva rimanere riservata, di fatto diventata la prima uscita pubblica dell’ex d.g. giallorosso nella nuova veste.
TONI DISTESI – Non un particolare da poco, per un’ora e 45 minuti di cena. Perché il fatto che al confronto con Spalletti si sia seduta tutta la dirigenza giallorossa, fa capire che il tema sul tavolo – ancor prima che il rinnovo del contratto, su quale Spalletti ha già detto di non voler dare una risposta immediata – sono stati messi i programmi futuri della Roma. I toni della cena – raccontano i presenti – sono stati molto distesi, le facce, le risate e gli abbracci dei protagonisti all’uscita in qualche modo lo testimoniano. «Io fiducioso? Lo sono sempre», ha sussurrato andando via dal locale (Spalletti lo ha fatto poco dopo) Pallotta, dopo aver filmato i giornalisti che lo attendevano all’uscita del ristorante Traduzione? Non era certo la serata per trovare l’accordo per il rinnovo. È stato, piuttosto, il momento in cui la Roma ha messo sul piatto tutto quello che ha in mano per convincere il suo allenatore a prolungare il matrimonio, peraltro lontano da occhi indiscreti, se è vero che a un certo punto della cena i protagonisti si sono appartati, lontano anche dagli occhi e dalle orecchie dei camerieri.
MERCATO – Che Spalletti resti la prima scelta del club, nonostante qualche uscita pubblica che un po’ disturba anche all’interno di Trigoria, non è un mistero. Futuro che fa rima con condivisione dei programmi, quindi con il mercato. Non può essere Pallotta – che stasera lascerà la città – il referente di Spalletti sui rinnovi, sugli acquisti, sulle cessioni. Piuttosto possono esserlo gli altri dirigenti, Baldini e Massara in primis, che resterà uomo di fiducia del club a prescindere dall’arrivo di Monchi. Ora resta da capire quale sia il pensiero di Spalletti, al quale la società può lasciare ancora qualche settimana per riflettere sul futuro. Ma non oltre.