«Tifo Lazio e non torno a Roma per vedere il Colosseo». Chiaro come sempre Mihajlovic che nella capitale ha giocato per 8 stagioni: 2 in giallorosso e sei in biancoceleste. Dopo Conceiçao, quindi, un altro ex laziale campione d’Italia cercherà di rovinare i piani della Roma. Sinisa sa però che per il suo Bologna sarà dura: «Sappiamo come e dove metterli in difficoltà. Non andiamo a Roma a salutare il Papa e guardare il Colosseo, non sarà una partita facile per noi ma nemmeno per loro, se abbiamo coraggio sappiamo di poter far risultato. È successo con l’Inter e può succedere pure con la Roma anche se i giallorossi mi sembrano più in forma. Per noi però non cambia nulla».
Sulla sua fede laziale: «Mia moglie è romana e romanista, ma il mio cuore è per la Lazio. Non l’ho mai nascosto, però sono un professionista e cerco sempre di fare il massimo per la società per la quale lavoro. Non ho nessun tipo di rivincita da prendermi, sono passati tanti anni da quei derby». Mihajlovic ne ha pure per Zaniolo: «Non so a chi somigli, avrà qualche idolo ma non mi piace paragonarlo a qualcun altro. Deve pensare solo a sé stesso, non montarsi la testa e migliorare. Detto ciò, spero non stia troppo bene contro di noi».
Tante le assenze nel Bologna: lo squalificato Palacio e gli infortunati Mattiello, Orsolini e l’ex Destro. Quella di stasera sarà la 17ª volta per Sinisa contro la Roma che diventa così la squadra più affrontata, da allenatore, dal serbo: 3 vittorie, 4 pareggi e 9 sconfitte. Con Di Francesco, invece, il bilancio è positivo e parla di 4 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. L’ultimo successo l’anno scorso in coppa Italia col Torino.