(PREMIUM SPORT) Una Roma tornata in pista alla grande, quasi perfetto. Un grande lavoro per ricompattare il gruppo “Non ci sono altre strade, quando fai questo lavoro non ti puoi nascondere. C’è da prendere il toro per le corna, servono le reazioni. Le partite si perdono e non bisogna nascondersi o inventare qualche parte, se fingi i calciatori ti sgamano subito. Bisogna parlare ai giocatori in maniera corretta, devono rendersi conto. Abbiamo lasciato il palleggio al Milan e abbiamo corso anche a vuoto, ma la squadra è stata compatta.”
Si diceva di Totti, un po’ di delusione per essere rimasto in panchina. “Era una cosa possibile, basta mettersi d’accordo, si fa una cooperativa, delle votazioni e metto in campo chi vogliono gli altri…”
Era una situazione anche articolare… “Mi sembrava che la squadra avesse dato un po’, poi avevo messo El Shaarawy per fare gol perché sul 2-0 non ero tranquillo. C’era anche Salah affaticato. Non voglio dire che con Totti in campo avrei preso 3 gol, ma avrei avuto più corsa in questo modo. Mi dispiace.”
E’ questa la sua motivazione “Quando lo metto negli ultimi 5 minuti dite che lo prendo per il culo. Mettiamoci d’accordo! Con tranquillità! Anche le altre volte qualcuno mi ha rimproverato di averlo schierato per 5 minuti. La partita era sempre viva, secondo me, ma se sono l’unica a vederlo così avete ragione voi. Ho preso le offese lo stesso quando lo facevo entrare per 5 minuti. E’ il discorso che ho fatto da quando sono venuto: non datemi la gestione della storia di Totti, ma del calciatore. Veramente, non so come fare… Deve essere d’accordo anche la mia società, che è lì che guarda. Mi dispiace se questo è un pensiero collettivo, ci starò attento la prossima volta.”
(Panucci) Eri preoccupato per la reazione dopo il derby? “Lo ero, a ribaltare e buttare tutto all’aria ci vuole poco. Gli assalti sono di quelli forti, extra large… Riuscir a far ragionare i giocatori non è facile, ma ho a che fare una squadra di uomini con cui parlare in maniera chiara. Non c’era da girarci intorno, c’era da vincere perché il Napoli è in forma. Stavolta abbiamo fatto un ragionamento inverso visti i contropiedi presi e lo spazio concesso tra i reparti. E abbiamo recuperato molti palloni, potevamo fare subito il 3-0. Purtroppo siamo un po’ spreconi e non riusciamo ad essere continui. Senza il gol di El Shaarawy sarebbe diventata una partita difficile secondo me.”
(SKY SPORT) “Se tornassi indietro non verrei mai ad allenare la Roma. Si parla sempre delle stesse cose. C’è da dare merito ai calciatori di aver vinto una partita fondamentale in un momento. Sono stato offeso quando lo faccio entrare 5′ e quando non lo faccio entrare, cosa devo fare? Prima mi dite una cosa e poi un’altra. A Palermo non entra perché aveva mal di schiena e parte la telefonata a Chivu… C’è qualcosa che non torna nel racconto che si è fatto. Il discorso è che noi lottiamo per andare in Champions da secondi, siamo una squadra con buone qualità e che può fare buone partite. Se non fai il terzo gol c’è il dubbio di riuscire a portare a casa il risultato per la pressione che c’è sulla squadra. Abbiamo fatto una serie di vittorie fuori casa che non avevamo mai fatto. La squadra ha fatto numeri importanti anche se a volte non abbiamo giocato sempre da squadra e me ne prendo la responsabilità. Abbiamo perso partite fondamentali che ci fanno male, ho una squadra di ragazzi seri, se non lo fossero non avrebbero reagito così. Quando alleni una squadra forte devi dire le cose in faccia sennò ti sgamano se non hai reazione. Si lavora dalla mattina alla sera. Il rischio di andare in depressione c’è”.
Quando ha capito che avrebbe vinto la partita? “Ci siamo allenati bene tutta la settimana. Il lavoro quotidiano è di andare dentro e dire cose giuste per vedere la reazione che si vuole. Recuperare palla difendendo in avanti è molto più facile che difendere dietro come abbiamo fatto al derby, stasera abbiamo impattato bene e potevamo chiudere il risultato già nel primo tempo. La squadra è entrata bene, convinta.”
Emerson a destra ha fatto una buona partita “Emerson è un ragazzo dalle qualità eccezionali, Ventura lo ha cercato e senza avergli detto niente ha voluto vederlo. Ne ho parlato con lui e lo ha subito inquadrato, vedrete che giocatore diventerà. Però se non gli fai vedere l’olimpico da vicino 4-5 volte all’inizio non puoi valutarlo. Deulofeu è forte fisicamente e molto bravo.”
Hai detti che non saresti mai tornato a Roma? Hai deciso sul futuro? “Non conta quello che ho deciso, si dice in fondo. Ma è un continuo ovunque: ti aspettano sotto casa, lo striscione… Una volta ho aiutato una coppia a srotolarne uno, sempre sulla questione Totti-Spalletti. Dopo Sky lo riprende e te lo fa vedere da tutte le parti. A me dispiace perché Francesco in allenamento ti fa vedere ancora le qualità che ha, la mette sempre all’incrocio. Poi devo fare delle scelte… ecco ora ve lo dice Montella come fare.
(RAI SPORT)Ha detto che non tornerebbe ad allenare la Roma? “E’ la prima cosa che ho detto al presidente e al dg. Sono passati due anni e ancora stiamo a questo punto. Lo fai giocare 5’, striscioni, interviste. Cosa dobbiamo fare, non lo so veramente.”
Perché Totti non è entrato? “Avevamo fatto fatica, una squadra che veniva da un momento difficile. Avevamo sbagliato due gol importanti, ci hanno fatto gol e nei 10’ io ho visto riprenderci il gol, sopratutto nei momenti di confusione. Siamo a rischio di avere quella caduta di intensità e di solidità mentale. Crei tanti, dai pochi spazi ma poi gli altri fanno gol e creano difficoltà. Abbiamo scelto una tattica differente, abbiamo corso spesso a vuoto. Diversi giocatori erano provati e ho cercato di fare di tutto per vincere la partita. Avrei vinto uguale. Lui sta su ed è bravo a calciare in porta, una cosa differente da quelle che sono le sue qualità. Non lo so, mi dispiace.”
Ci spieghi meglio su Totti “La prima volta che ho incontrato la società ho chiesto la gestione del calciatore, non faccio la formazione in base alla storia dei calciatori. La faccio in base agli allenamenti, ci vuole credibilità nello spogliatoio anche se a Francesco gli vogliono tutti bene. Andare al campo e dire al calciatore di fare 100 metri in tot secondi, se poi non la riempi. I calciatori fanno 12 km, 10 palle recuperate, 10 contrasti vinti per ogni calciatore. Quello che lo fa in allenamento io lo devo tenere presente. Sulla terza sostituzione potevo metterlo, mi dispiace ma fino ad ora mi avete detto che gli manco di rispetto. Metterlo 5’ lo avete detto tutti che è una mancanza di rispetto.”
Per me ha sbagliato la società “Io so quello che devo fare io. Con la società ci ho parlato il primo giorno e abbiamo parlato di cose chiare. Le cose si sono allungate, era chiaro nel senso che deve fare quello che gli piace fare. Ho risposto in tutte le maniere ma il risultato è sempre lo stesso: la gente che attacca lo striscione e voi lo fate vedere. Non so come fare, mi dispiace non averlo fatto giocare, lo avessi saputo prima lo avrei messo”
Perché durante l’anno hai fatto forzature tipo “se non firma lui non resto” “Ma sapete che significa una gestione nello spogliatoio con lui che non gioca? Sono andato a dirgli di mettere in chiaro quello che deve essere il suo ruolo. Invece si arriva anche ora, lui vorrebbe giocare secondo me.”
Lei resta? “Ci penso altri due giorni.”