Non c’è critica preventiva e ancor meno un intento polemico. Solo curiosità e interesse. La nostra idea raccoglie le istanze, i desideri e le perplessità dei tifosi della Roma, che si guardano intorno senza avere punti di riferimento sulle strategie a breve termine della squadra adorata. Pallotta spesso ricorda: «Quando avremo lo stadio…». Ok, da Tor di Valle in poi sarà tutto bello. Ma il futuro è adesso, subito. Da qui nascono le dieci domande che leggete a fianco e che giriamo ufficialmente a Monchi, il nuovo direttore sportivo, il deus ex machina delle operazioni di mercato (e non solo) della società. Ci piacerebbe capire meglio il sistema di lavoro dell’ultimo arrivato, accolto da un fascino giustificato dal percorso ricco di successi al Siviglia, non ignorando l’handicap di partenza: Monchi ha ereditato una situazione finanziaria delicata ed è stato costretto a vendere per «comprare bene», come da motto svelato nella prima conferenza stampa da romanista.
E però, dopo tre cessioni importanti e acquisti intelligenti, la gente freme per conoscere il resto della storia: quale Roma si presenterà al via della prossima stagione? E’ un problema di aspettative, in sostanza. Da quando esiste la proprietà americana, i dirigenti sono sempre stati molto riservati nei rapporti con l’opinione pubblica, evitando di scoprire le carte per un principio di «segretezza industriale» (espressione usata dal dg Baldissoni). In questo caso invece forse i tifosi gradirebbero chiarezza: a cosa si può aspirare? Dopo un secondo posto che ha letteralmente salvato il futuro aziendale, scongiurando sacrifici tecnici più pesanti di quelli che ha sopportato la Roma nelle prime settimane dell’estate, sono tanti i dubbi che accompagnano la squadra a Pinzolo. Ne abbiamo isolati dieci, non solo legati al mercato, che giriamo a Monchi. Ci spieghi, señor Ramon.