Il DS Monchi ha parlato della gara di ieri in quest’intervista.
Quante ore hai dormito? “Quattro. Sono andato a letto alle 3 e mi sono svegliato alle 7 per andare in palestra”.
Quanti messaggi hai ricevuto? “Ancora non lo so. Non ho potuto rispondere a tutto, ma più di 300 sicuro. Il telefonino spagnolo è ancora staccato, quando lo accendo ce ne saranno altri. E’ sempre bello che le persone ti mandino un messaggio, significa che pensano a te e sono felici, è importante”.
Che notte è stata? Quando hai capito potesse succedere? “Prima della partita, io l’ho giocata tante volte nella mia testa e ho pensato che era importante arrivare a fine primo tempo con un gol senza prenderne. Era la strada giusta. Poi ho pensato che se avessimo fatto il secondo gol sarebbe arrivato da solo il terzo. I tifosi erano con noi, il Barcellona era in difficoltà. Fare il secondo gol era la cosa più difficile, quando Daniele ha fatto gol ho pensato la prima volta che ce l’avremmo fatta”.
Avete rotto il “Mai una gioia”… “La Roma è stata migliore del Barcellona, molto superiore ieri. E’ vero che loro hanno Suarez, Rakitic, Iniesta e Messi e in ogni minuto possono farti gol, ma la sensazione era positiva. Alisson non ha fatto una parata importante, la Roma è stata superiore”.
Hai compreso bene la nostra passione e voglia di vincere? “Ieri sono stato l’ultimo a uscire dallo stadio per capire. Ogni volta che mi fermavano al semaforo, le persone volevano una foto. Erano tantissimi, anche dopo a Trigoria e per le strade. Mi ha aiutato a capire quanto è grande questa società e quanto è grande essere tifoso della Roma”.